Fumo di tabacco: miti e idee fuorvianti
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Fumo: miti e idee fuorvianti
Anche se ormai tutti sanno che il fumo fa male, sono ancora molti i falsi miti e convinzioni intorno a esso.
Nonostante le Campagne d’informazione sul fumo e sui danni correlati, sono ancora molti i miti e le idee fuorvianti che circolano tra le persone. Gli esperti fanno il punto della situazione
Le statistiche circa l’incidenza del vizio del fumo sono spesso altalenanti: ora aumentano, ora diminuiscano – sebbene nell’ultimo ventennio vi sia stato un calo di fumatori in generale.
Nonostante le numerose Campagne d’informazione sui pericoli del fumo, fa tuttavia stupire che a incidere in negativo sulle statistiche siano i giovani – che dovrebbero appunto essere più informati, vista anche la totale globalità delle comunicazioni. Eppure, così non è.
La prima sigaretta rimane per molti un rito di passaggio. Venendo a mancare i riti veri e propri, tipici di una cultura un tempo in essere presso le antiche e “primitive” popolazioni, i giovani trovano dei surrogati come, per esempio, il fumare che però non possiede quelle caratteristiche positive che dovrebbero trovarsi nei veri riti di passaggio dall’età infantile a quella adulta. E così, anziché segnare un passo evolutivo, segna un passo regressivo.
La prima sigaretta, rischia dunque di diventare la prima di una lunga serie che, come ormai si sa, è un lasciapassare per un gran numero di disturbi e malattie – senza contare il peso economico.
Ecco perché gli esperti dell’University of Texas – MD Anderson Cancer Center hanno voluto fare il punto della situazione e sfatare alcuni luoghi comuni sul fumo.
Per prima cosa, fanno notare gli esperti, i tassi del vizio del fumo sono scesi di oltre la metà a partire dal 1964. Ma, nonostante ciò, «il cancro al polmone rimane il killer numero uno e la principale causa evitabile di morte», sottolinea il dottor Lewis Foxhall, vice presidente per la politica sanitaria all’MD Anderson.
Secondo lo “Smoking prevalence in Italy 2011 and 2012”, pubblicato sulla rivista Preventive Medicine a cura dei ricercatori dell’Istituto Mario Negri di Milano, la percentuale dei fumatori in Italia è diminuita, passando dal 22,7% del 2011 al 20,8% del 2012.
I numeri possono sembrare a prima vista positivi, tuttavia, spiegano gli esperti, sono ancora molte, troppe le persone che fumano (si parla di una persona su cinque). Gli uomini, poi, fumano più delle donne: 25,3% contro il 18,4%.
Nonostante le cifre, dunque, le persone continuano a fumare e, spesso, in presenza di chi non fuma che è costretto a inalare il cosiddetto fumo di seconda mano.
Ma ci sono alternative “sane” al fumo di sigaretta? Per esempio, le sigarette elettroniche? Sebbene anche Umberto Veronesi abbia di recente dichiarato che queste non sono cancerogene, secondo gli esperti dell’MD Anderson, non è proprio così e bisogna fare delle distinzioni, dato che quelle che contengono comunque nicotina agiscono sul senso di assuefazione e dipendenza che questa sostanza crea. E’ tuttavia chiaro che è meglio assumere della nicotina in questo modo che inalare il fumo.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.lastampa.it/2013/11/12/scienza/benessere/salute/fumo-miti-e-idee-fuorvianti-DEVVWUCYMZSPY4UnusLPyJ/pagina.html
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)