Fumo: l'80 % degli adolescenti inizia a fumare perchè lo fanno gli amici
Fumo. L’80% degli adolescenti inizia perché “lo fanno i miei amici”. Il tour Aiom nelle scuole
Al ministero della Salute i risultati del progetto ‘Con le sigarette…Meglio Smettere’. Il presidente dell'Associazione italiana di oncologia medica, Carmine Pinto: "Serve maggiore informazione, troppi ragazzi pensano di smettere quando vogliono e per 6 su 10 la nicotina non dà dipendenza". Da qui le lezioni nelle superiori, una app, un booklet e Flavia Pennetta, testimonial dell’iniziativa, che diventa cadavere nello spot della campagna.
Il 34% degli studenti delle superiori è convinto che le sigarette non siano così dannose come medici e media sostengono. Il 47% pensa che il vizio provochi solo eventualmente febbre, tosse o mal di stomaco. L’80% inizia “perché lo fanno i miei amici e compagni di scuola”, mentre per otto ragazzi su dieci si può tranquillamente provare, “tanto smettere è molto facile”. E per il 58% la nicotina non dà alcuna dipendenza, “altrimenti sarebbe illegale”. Sono questi alcuni dati emersi dal sondaggio condotto dall’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) attraverso la App Con le sigarette…Meglio Smettere fra gli studenti del biennio delle superiori.
L’indagine fa parte della prima campagna nazionale contro il tabagismo lanciata nel gennaio scorso dalla Società Scientifica e resa possibile da un educational grant di Msd Italia. I risultati dell’iniziativa sono presentati oggi in un convegno all’Auditorium del Ministero della Salute. “Oltre il 70% dei fumatori prende il pericolosissimo vizio prima dei 20 anni - afferma Carmine Pinto, presidente nazionale dell’Aiom -. Attraverso questo progetto vogliamo fornire una corretta informazione su tutti i pericoli che si nascondo dietro ad ogni singola “bionda”. Le sigarette infatti rimangono uno dei più importanti fattori di rischio oncologico. Solo per il tumore del polmone aumentano di 14 volte le probabilità di insorgenza della neoplasia. E il fumo è un grave fattore di rischio per altri tipi di tumore, come quello del seno, della prostata, della vescica, del colon-retto, oltre che per le malattie cardio cardiovascolari e dell’apparato respiratorio. Sono oltre 180.000 i decessi che ogni anno potremmo evitare”.
Il progetto può vantare una testimonial d’eccezione del mondo dello sport italiano: la tennista Flavia Pennetta. La campionessa brindisina è protagonista di un opuscolo e di uno spot che a breve andrà in onda sulle emittenti televisive italiane e ad ottobre in duecento sale cinematografiche, e che è già un caso fra i social media. Un video molto forte, ambientato in una camera mortuaria dove si vede la tennista che viene lentamente rinchiusa dentro una sacca da morto. Dopo pochi secondi però riesce a liberarsi strappando una cerniera composta da sigarette. “
E’ per me un grande onore poter partecipare a una così importante iniziativa rivolta ai più giovani - spiega la Pennetta -. Da atleta sono sempre attenta alla cura del corpo e della mia salute. E quindi ovviamente non ho mai fumato! Il mondo dello sport deve scendere in campo in questa battaglia contro uno stile di vita tanto stupido quanto pericoloso. Per questo ho deciso di apparire in uno video con immagini decisamente crude ma estremamente efficaci, soprattutto per i più giovani. Spero di poter dare anch’io il mio piccolo contributo e di convincere qualche adolescente a buttar via, per sempre, quel maledetto pacchetto di sigarette”.
“Contro il tabagismo - sottolinea Pinto - è molto più utile svolgere un opera di corretta cultura della prevenzione. In questi mesi, i nostri oncologi Aiom sono andati nelle scuole medie superiori di Roma, Torino e Napoli per tenere speciali lezioni della salute. Il 14% degli studenti fuma regolarmente e il loro numero è in aumento. Dobbiamo insegnare a loro i corretti stili di vita che devono condurre da giovani per evitare da grandi brutte sorprese”.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=39725
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)