Giornata mondiale contro il tabacco: allarme fumatrici a 12 anni
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Oggi è la giornata contro il tabacco. Allarme fumatrici a 12 anni
di Carla Massi
Dodici anni e un pacchetto di sigarette nello zaino. In terza media, a volte anche in seconda, la prima attrazione verso il tabacco. Da parte delle ragazzine. Piccole donne che vogliono diventare grandi donne passando attraverso il rito del fumo. I bambini-adolescenti si avvicinano al tabacco sempre prima, negli ultimi anni l'età si collocava tra i 14 e i 16 anni. Con piccole punte sotto i 14. Come accadeva all'epoca dei loro nonni e bisnonni. Oggi il nuovo allarme parla al femminile: le dodicenni. Una volta seguivano a ruota i maschi adesso sembrano aver acquisito totale autonomia in una scelta scellerata come quella di cominciare a fumare.
Perché? Perché «lo facevano i più», «ho provato e mi piace», «mi dà soddisfazione», «mi fa sentire più grande», «in famiglia fumano tutti». Risposte a raffica che regalano ritratti di ragazzine che non scelgono e che, ancora oggi, affidano alla sigaretta la loro crescita sociale.
L'EVENTO
L'allarme, dei crociati contro il fumo, viene lanciato in occasione, oggi, della Giornata mondiale anti-tabacco organizzata dall'Oms: ne esce un'Italia spaccata tra i giovanissimi e gli adulti. Mentre i primi se ne infischiano delle raccomandazioni e degli appelli gli altri, quelli over 44, cominciano invece ad abbandonare il pacchetto.
«Siamo molto preoccupati per gli adolescenti - spiega Francesco Schittulli, presidente della Lega italiana contro i tumori. Il 13-14% di chi fuma ha iniziato prima dei 15 anni. Come accadeva oltre cinquanta anni fa. Si inizia per diversi motivi ma dobbiamo lavorare proprio su questi motivi. Innanzitutto sull'incapacità di tanti ad inserirsi in un gruppo, ad essere accettati. Scegliendo, peraltro, un segno che non fa più grande». Per questo la Lilt, con la collaborazione del ministero dell'Istruzione, ha deciso di cominciare a lavorare prima che la sigaretta diventi oggetto el desiderio: nelle scuole materne ed elementari. «Perché a quell'età sono particolarmente sensibili ai messaggi educativi». Anche se, dati dell'Istituto Mario Negri alla mano, quasi il 40% dei ragazzi sotto il 14 anni hanno almeno un genitore che fuma e fuma in casa. A Roma, la cerimonia di inaugurazione della campagna, sarà, dalle 10 al Gianicolo con il ministro della Salute Beatrice Lorenzin: 150 ragazzi delle elementari libereranno il parco dai mozziconi di sigaretta. Due i messaggi in campo: uno non fumare, due ricordarsi che il residuo della sigaretta ci mette quasi dieci anni per degradarsi biologicamente e tutte le sue tossine finiscono nelle acque.
IL MONITO
«Le ragazzine devono sapere che fumando compromettono il loro futuro di donne - commenta Roberta Pacifici che guida l'Osservatorio Fumo, alcol e droga dell'Istituto superiore di sanità -. Perché la nicotina e tutte le altre sostanze che sono nella sigaretta incidono in modo pesante sul sistema endocrino e quello nervoso. Creando un danno grave nell'apparato riproduttivo. Uno per tutti: la menopausa precoce. Nei ragazzi troviamo tracce importanti di nicotina nelle vescicole seminali. Che vuol dire un'interferenza sulla mobilità degli spermatozoi».
L'Organizzazione della sanità continua ad utilizzare il numero dei decessi per far smettere anche se, gli ultimi studi di comunicazione, hanno rilevato che più paura si incute più il fumatore, purtroppo, si accanisce a tenere ben stretto il suo pacchetto. In Italia sono 83mila l'anno. «Se la popolazione accettasse di non fumare e i fumatori incalliti ogni anno si sottoponessero all'esame radiografico in pochi anni il problema del cancro al polmone potrebbe essere risolto. Si ricordi che chi diventa dipendente del tabacco a 15 anni rischia una diagnosi di cancro già a 40-45 anni», dice secco Umberto Veronesi.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)