Giornata senza tabacco, il fumo causa il 30% delle morti per tumore
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Giornata senza tabacco, il fumo causa il 30% delle morti per tumore
Ogni anno, il 31 maggio, l'OMS in tutto il mondo organizza la Giornata mondiale senza tabacco, mettendo in evidenza i rischi sanitari e sostenendo le politiche efficaci per ridurne il consumo.
L'uso del tabacco è la singola causa più evitabile di morte a livello mondiale ed è attualmente responsabile della morte di uno su 10 adulti in tutto il mondo.
Il tema della Giornata mondiale senza tabacco 2013 è: divieto di pubblicità del tabacco, promozione e sponsorizzazioni.
L'evidenza mostra che i divieti di pubblicità globali portano a una riduzione nel numero di persone che iniziano e continuando fumare.
Le statistiche mostrano che il divieto di pubblicità del tabacco e della sponsorizzazione è uno dei modi più efficaci per ridurre la domanda di tabacco.
Nonostante l'efficacia di divieti completi, solo il 6% della popolazione mondiale è stato completamente protetto contro l'esposizione al settore pubblicità del tabacco, promozione e sponsorizzazione tattiche nel 2010.
Il tabacco uccide quasi 6 milioni di persone ogni anno, di queste più di 600 mila sono non fumatori e muoiono a causa del fumo passivo.
Se non agiamo, il fumo ucciderà più di 8 milioni di persone ogni anno entro il 2030.
Oltre l'80% di queste morti sono evitabili, secondo l’Oms, se agiamo rapidamente.
L'obiettivo finale della Giornata mondiale senza tabacco è quello di contribuire a proteggere le generazioni presenti e future, non solo da queste conseguenze devastanti per la salute, ma anche contro i flagelli sociali, ambientali ed economici del consumo di tabacco e l'esposizione al fumo.
Il fumo, è ormai assodato, è un fattore di rischio, forse il più importante, nello sviluppo di patologie neoplastiche, cardiovascolari e respiratorie. E’ considerato responsabile di circa il 30% delle morti per tumore.
Secondo il professore Marco Alloisio, responsabile del reparto di Chirurgia toracica dell'Istituto Clinico Humanitas, "Il fumo continua a uccidere molte persone. Sale soprattutto l'incidenza nella popolazione femminile: in 60 anni, dagli anni '50 ad oggi, nelle donne il tasso di mortalità è cresciuto del 600%".
La legge Sirchia, una delle prime approvate in Europa, grazie alla introduzione del divieto di fumare in tutti i locali chiusi pubblici e privati, compresi gli uffici, ha avuto effetti positivi, soprattutto per quel che riguarda la protezione dei non fumatori e non solo.
Oggi la Lilt (Lega Italiana per la lotta contro i tumori), punta a estendere questo divieto a parchi, stadi, giardini pubblici, cortili degli ospedali e delle scuole, perché, a loro dire, non bisogna sottovalutare gli effetti del fumo passivo.
A tale proposito una notizia positiva giunge dalla Unione Europea secondo cui la percentuale di esposizione al fumo passivo è passata dal 46% del 2009 al valore del 28% nel 2012.
C’è infine da dedicare uno spazio anche alla sigaretta elettronica della quale non è stato ancora dimostrata la sua pericolosità per l’organismo ma, come afferma il professore Alloisio “Comunque ha una sua utilità per cercare di smettere di fumare. Infatti può ridurre del 50% l'uso delle sigarette e nel 20% dei casi aiuta la persona a smettere completamente, rivelandosi non meno efficace di altri sistemi come, ad esempio, i farmaci specifici, i cerotti alla nicotina, le gomme o i corsi contro questa dipendenza".
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)