Giovanardi: "La cannabis è stata sottovalutata"
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Giovanardi: "La cannabis è stata sottovalutata"
Il sottosegretario Giovanardi è intervenuto a Perugia all'incontro 'Droga e sicurezza' organizzato dal gruppo consiliare del
Pdl della Provincia di Perugia
Perugia - Per combattere le tossicodipendenze "ci vuole un mix di politiche di prevenzione, di informazione, di educazione, a
cominciare dalla scuola e dalla famiglia. Ci vuole poi una normativa come quella che stiamo introducendo, che faccia
prevenzione seria".
Così il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega alle politiche per la famiglia, al
contrasto delle tossicodipendenze e al servizio civile, Carlo Giovanardi, intervenuto stamani, a Perugia, all'incontro 'Droga
e sicurezza' organizzato dal gruppo consiliare del Pdl della Provincia di Perugia. Giovanardi ha quindi sottolineato
l'importanza dei test antidroga "estesi progressivamente a tutte le professioni a rischio, a partire da camionisti, autisti,
piloti, per poi essere estesi anche ai medici".
"Insomma - ha proseguito Giovanardi - occorre la consapevolezza che la droga è un qualcosa che non soltanto toglie la vita a
chi ne fa uso ma purtroppo rovina la vita anche agli altri, e quindi, è un fenomeno da combattere facendo capire ai giovani
il rischio che corrono assumendola".
"Dopo tre anni di duro lavoro in questa direzione - ha proseguito - abbiamo rilevato con soddisfazione che c'è un notevole
calo dell'uso delle sostanze in Italia. In situazioni particolari come quelle dell'Umbria e di Perugia, purtroppo, per
situazioni contigenti (come ad esempio il fatto che Perugia è una città universitaria e quindi con una popolazione
studentesca 'a rischio'), la droga causa quei danni che tutti vediamo".
Per Giovanardi poi, "c'è stata in passato, ma questo vale per tutta l'Italia, una sottovalutazione del rischio dell'uso della
cannabis, che invece è una droga che procura danni importanti e gravi". Di test antidroga come "ottimi deterrenti" ha parlato
anche Giovanni Serpelloni, Capo dipartimento politiche antidroga che, stamani, ha riferito come in Italia, dove c'è "una
situazione eterogenea che varia da regione a regione", nell'arco di un anno e mezzo-due "si è assistito a una riduzione dei
consumi di droga di circa il 25 per cento".
"Questa è una buona notizia che va consolidata nel tempo senza abbassare la guardia" ha detto. Poi c'è l'Umbria, in
controtendenza rispetto alla media nazionale, con un aumento dei consumi di sostanze stupefacenti,
soprattutto nelle fasce giovanili, e dove viene mantenuto il triste primato delle morti per overdose.
"L'eroina in particolare, in Umbria, è ancora presente - ha detto Serpelloni - e questo spiega la maggiore incidenza di morti
per overdose in questa regione che, dopo aver assistito tra il 2007 e il 2009 a una riduzione dei casi, ha visto una ripresa
del fenomeno dal 2009 al 2010".
"O si investe in politiche che facciano capire alla gente e la renda consapevole di questo rischio - ha detto Serpelloni -
oppure ci troveremo nel medio e lungo termine con problemi di questo tipo, cioè tassi di overdose molto alti. Servono
politiche sociali e ambientali. Nel momento in cui si investe, fondamentalmente, su una
politica di riduzione del danno, nel medio e lungo termine, lo abbiamo visto in tante regioni che hanno fatto questa scelta,
i problemi poi non si risolvono. In Umbria, regione piccola e facilmente controllabile, c'è un aumento dei consumi e delle
overdosi, quando in realtà molto più grosse, tipo la Lombardia, si assiste a un calo dei consumi".