Le nuove vie della cannabis: è boom del fai da te
Le nuove vie della cannabis: è boom del fai da te
Aumentano. Sono sempre più bravi a coltivarla. E sono slegati dalla regia della criminalità organizzata. È l’identikit del coltivatore di cannabis alla vigilia della ripresa della discussione di una legge che ne potrebbe depenalizzare l’uso e permettere, secondo i promotori, l’autocoltivazione come accade già in alcune nazioni. Ma i grower di marijuana, attivi da anni, aumentano di giorno in giorno. Complice anche la morfologia della provincia salernitana dove sono molti i terreni incolti e, il vero paradiso per il coltivatore, non è raro addirittura trovare serre in disuso. Un’area vastissima e lontana dalle zone di controllo dei clan.
Per intenderci, infatti, l’area del monte Faito, ospita da sempre le coltivazioni monopolizzate però dai clan stabiesi; verso Sud, invece, bisogna arrivare alle aree inaccessibili del Pollino e dell’Aspromonte sotto il controllo della ‘ndrangheta calabrese. Zone particolari perché in genere i clan preferiscono importare hascisc e marijuana dai normali paesi produttori. Canali consolidati che non vengono modificati.
«In questi ultimi anni - ragiona un investigatore del comando provinciale dei Carabinieri di Salerno - sono aumentati in modo significativo i sequestri di piantagioni in tutta la provincia». Ma oltre al numero colpisce un dato: «Dalle analisi effettuate dai nostri laboratori abbiamo riscontrato come si è alzata la soglia di principio attivo». «Sino all’80 per cento», aggiunge. Significa che la qualità raggiunta da questi coltivatori è alta, molto alta. E a beneficiarne è una rete diversa. Quasi un canale alternativo rispetto al passato: la droga viene distribuita da una rete scollegata dal racket
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.ilmattino.it/salerno/le_nuove_vie_della_cannabis-1925511.html
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)