Milano: cannabis e gioco d'azzardo le dipendenze dominanti tra i giovani
Cannabis e gioco d’azzardo: le dipendenze tra i giovani a Milano
Nonostante i migliori sforzi per “customizzare” la terapia, nel corso di un trattamento per una dipendenza patologica conclamata è abbastanza normale che esistano ricadute nell’uso della sostanza o nel comportamento che ha generato la dipendenza stessa. “Sarebbe assurdo pensare che una persona è ‘guarita’ solo perché ha iniziato una cura. È altrettanto vero, tuttavia, che l’adesione al percorso di cura provoca in tempi abbastanza brevi il miglioramento netto della situazione e, non di rado, la scomparsa parziale o totale dei sintomi. Il maggior numero di “recidive,” infatti si ha in chi abbandona troppo precocemente il percorso di trattamento.”
Storicamente, si considera che circa un terzo dei pazienti che portano a termine un trattamento non abbiano più bisogno di interventi. Per gli altri due terzi, invece, sono necessari più trattamenti per risolvere una situazione di dipendenza patologica, perché esiste la possibilità di ricaduta anche a distanza di anni — di qui la definizione della patologia come “recidivante.”
“Chi ha contratto una dipendenza patologica e l’ha portata avanti nel tempo è come se avesse sviluppato una particolare fragilità nei confronti di questa patologia. È meglio saperlo in anticipo e comportarsi di conseguenza. Come per altre condizioni è meglio fare verifiche periodiche e rivolgersi subito ai Servizi di cura in caso di problemi. Nulla di terribile o strano, a patto di rispettare queste avvertenze e di non essere superficiali nel riconoscere le proprie condizioni. Non abbassare mai la guardia non rappresenta un punto di debolezza, ma di forza.”
Per quanto riguarda la relazione tra genere e dipendenza, il rapporto è di 1 a 4 per gli uomini. “È quasi come se le donne fossero più protette nei confronti delle dipendenze patologiche, anche se ovviamente non è proprio così.” Sono diversi i fattori che incidono su questo dato: per esempio, molte dipendenze patologiche sono connesse all’uso di sostanze illecite e gli uomini sembrano più disponibili delle donne agli atteggiamenti trasgressivi (e vengono inviati ai SerT proprio in seguito a questi comportamenti).
“Si deve considerare, inoltre, che nel campo delle dipendenze esiste un sommerso più ampio di ciò che è evidente. Ci sono dipendenze da sostanze legali e da farmaci che non affiorano e si manifestano solo nel momento in cui provocano danni cronici sul fisico e sulla psiche degli individui. Se considerassimo tutti gli abusi di sostanze e le dipendenze patologiche, anche comportamentali, probabilmente, le differenze di genere sarebbero quantitativamente meno importanti. La nostra preoccupazione riguarda un sommerso che per la donna potrebbe essere ancora più importante, con il suo strascico di solitudine e malattia.”
Infine, un fenomeno lampante negli ultimi anni è stato il proliferare di sale da gioco e slot machine e il conseguente incremento dei casi di ludopatia. Secondo una ricerca a cura dell’Osservatorio Dipartimento Dipendenze ATS di Milano, oltre 20.000 giocatori hanno dichiarato che hanno dovuto mentire ai propri familiari sull’entità dei soldi giocati e hanno giocato somme sempre maggiori a quanto avevano previsto.
(...omissis...)copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://thesubmarine.it/2016/12/24/cannabis-e-gioco-dazzardo-le-dipendenze-tra-i-giovani-a-milano/
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)