Occhio alle e-sigarette: anti-gelo e nicotina peggio del tabacco
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Per smettere di fumare si prova un po` di tutto. Da un paio di anni a questa parte e soprattutto negli ultimi mesi si parla sempre più spesso della sigaretta elettronica come possibile alternativa al fumo. Tuttavia, negli Usa, la Food and Drug Administration ha riscontrato alcune sostanze cancerogene nel vapore prodotto dalle e-sigarette di due marche. Anche se i produttori garantiscono che il vapore generato dalla sigaretta dovrebbe essere innocuo, un distributore italiano denuncia: "Qualcuno utilizza sostanze cancerogene", mentre gli esperti avvertono che "questa sigaretta non aiuta a smettere di fumare"
La denuncia - In Italia "alcune aziende inseriscono nel liquido della cartuccia della sigaretta elettronica il dietilene glicole, una sostanza chimica utilizzata nei radiatori delle auto con funzioni anti-gelo, che consente di avere un perfetto `effetto fumo`. Tuttavia quella sostanza è cancerogena", denuncia Giuseppe Tamborini, responsabile della T-tex srl, una delle società importatrici della sigaretta elettronica. "Il dietilene glicole viene impiegato al posto del dipropilene glicole che, seppur ha un nome simile, è una sostanza approvata dalla CE perché è sostanzialmente innocua".
Cosa si fuma? - Secondo gli elenchi degli ingredienti, esposti sulla confezione del prodotto e sui vari siti internet dei distributori, il 99% delle cartucce che alimentano la sigaretta elettronica è composto da una miscela liquida di acqua, glicerina e glicole propilenico, un solvente impiegato nel confezionamento di creme cosmetiche. Le tre sostanze sono combinate tra di loro per rendere, una volta nebulizzate, un effetto "fumo" il più possibile gradevole per il consumatore. Le altre sostanze sono aromatiche e vengono estratte dal tabacco non bruciato. Inoltre, secondo la cartuccia scelta, si può rintracciare una quantità minima di nicotina. In base a quanto riportato sulle etichette, le sostanze che vengono inalate con la sigaretta elettronica hanno una bassissima tossicità.
Chi le produce? - La stragrande maggioranza di queste sigarette elettroniche è prodotta in Cina dove non sempre vengono rispettate le norme igieniche e la tipologia di ingredienti impiegati nel confezionamento dei prodotti più vari. Negli Usa, la Food and Drug Administration ha condotto alcune analisi sui prodotti di due marche. In entrambi i casi è stato esaminato il contenuto delle cartucce e in vari campioni è stato trovato il dietilene glicole assieme ad altri composti noti per il loro potere cancerogeno come le nitrosamine. Per questo, prima della sua messa in vendita, l`ente americano ha disposto ulteriori accertamenti.
Le certificazioni - Molte società distributrici dichiarano di possedere la certificazione CE. Ma è sufficiente? Per il sistema sanitario italiano sembra di sì: "Non essendo un medicinale, possiamo vendere le sigarette elettroniche senza l`autorizzazione del Ministero della Sanità", spiega Rosario Maggese della Effimero Group. "Poiché la sigaretta elettronica non vanta finalità terapeutiche, non abbiamo autorizzazioni alla commercializzazione di questa sigaretta", sostiene Elisa Mazza, responsabile della Metropol Group Italia, produttrice (in Cina) e distributrice di una delle sigarette più vendute. "I prodotti che noi importiamo sono certificati dalla Dogana che garantisce la qualità delle sigarette elettroniche. Inoltre utilizziamo esclusivamente aromi alimentari impiegati nella produzione dei dolci". In entrambi i casi sul sito internet, attraverso il quale si può acquistare il prodotto, non vengono riportate queste certificazioni, gli enti certificatori e la composizione del liquido delle cartucce.
Discorso diverso per l`Auripen srl e per la T-Tex srl. La prima, che assembla e distribuisce la sigaretta elettronica in Italia, garantisce che il liquido utilizzato è made in Italy e che sarebbe certificato dall`Università di Perugia. La seconda, invece, pubblica sul sito una serie di analisi e la certificazione CE sia sul prodotto che sul liquido della cartuccia. "Poiché il produttore è dall`altra parte del mondo, il distributore deve prendersi la sua responsabilità sulla qualità del prodotto importato", spiega il responsabile della T-Tex. "Bisogna assicurasi che l`utente non venga tratto in inganno dalla sigla CE che significa China Export, fidandosi delle sole certificazioni del fornitore".
Nicotina sì o nicotina no? - Molti distributori mettono a disposizione cartucce che contengono nicotina. "Non è richiesta nessuna prescrizione medica per la sua vendita e quindi chiunque può utilizzare la nostra sigaretta elettronica", spiega il responsabile dell`Effimero Group. "La nicotina è un veleno e per questo consigliamo di non fumare più di due cartucce al giorno in modo da non avere conseguenze sull`organismo".
Gli esperti - "Pur utilizzando questi sistemi rimane comunque la dipendenza dalla nicotina", spiega Gianluigi Trianni, pneumologo del Policlinico di Modena e coordinatore del Centro AntiFumo. "Questo non vuol dire che non si possono utilizzare in quei casi in cui ci sono gravi patologie respiratorie e forte dipendenza da questa sostanza. In ogni modo per l`impiego di questi prodotti io consiglierei un atteggiamento di cautela e diffidenza".
Anche l`Istituto Superiore di Sanità esprime perplessità sulla sicurezza della sigaretta elettronica. "Se il prodotto contiene nicotina, è necessario un iter particolare per essere messo in commercio, in quanto prodotti a base di nicotina sono da considerarsi dei medicamenti. A noi non risulta che vi sia stata alcuna autorizzazione in merito", spiega Roberta Pacifici, dirigente di ricerca dell`Osservatorio Fumo Alcol e Droga dell`ISS. "Per quanto riguarda le cartucce senza nicotina, spetta ai produttori/distributori spiegare quali sostanze sono contenute e la loro innocuità, accompagnando il prodotto con schede tecniche. Ci auguriamo che presto qualche autorità imponga l`obbligo di esporre le sostanze contenute e le quantità disciolte nel liquido nebulizzato", continua la Pacifici. "Purtroppo il Ministero della Sanità non è competente sulle sigarette elettroniche in quanto non si tratta di presidi medico-chirurgici. Per questo ci troviamo in una zona d`ombra sul piano regolamentare". Tuttavia, non tutti i distributori, come la T-tex, mettono in commercio prodotti alla nicotina che potrebbero non essere in regola.
Pubblicità ingannevole - "La sigaretta elettronica è la soluzione non solo per chi vuole smettere di fumare ma per chi vuole vivere una vita sana, rispettando di più se stesso e gli altri. La terapia di disintossicazione dalla nicotina avviene in modo graduale, sano e senza alcuna sofferenza", spiega una voce suadente nel video pubblicitario del prodotto venduto dall`Auripen. Ma i medici avvertono: "Quello pubblicitario è un messaggio subdolo, in quanto spesso si sostiene che con queste sigarette si può smettere di fumare", dichiara Trianni. Se è vero che si evita di inalare sostanze tossiche e cancerogene, non scompaiono "la dipendenza da nicotina (quando presente) e la dipendenza psicologica correlata. In questo senso rende il consumatore comunque `schiavo` del prodotto".
Il miglior modo per smettere di fumare. Allora, se la sigaretta elettronica non sembra garantire concretamente la possibilità di smettere di fumare, qual è la strada corretta? "Il centro che coordino propone un percorso di disintossicazione che non consideri un metodo preciso per smettere di fumare", spiega Trianni. "Non escludo di poter impiegare queste sigarette in questi percorsi, ma non nella loro dimensione commerciale. Per smettere di fumare, in genere consiglio l`impiego di farmaci e una terapia comportamentale sotto il controllo di uno psicologo".
In ogni modo, fino ad ora, l`Organizzazione Mondiale della Sanità ha considerato la sigaretta elettronica come un rimedio fittizio, e nessun organismo regolatorio, come l`italiana AIFA, ne ha autorizzato la vendita come rimedio anti-dipendenza. "A chi vuole smettere di fumare, consiglio di rivolgersi alla propria farmacia di fiducia, al proprio medico curante o ai centri anti-fumo, che impiegano metodologie già testate", spiega Roberta Pacifici dell`ISS. "Inoltre è possibile chiamare il numero verde contro il fumo dell`Istituto Superiore di Sanità, che offre un supporto gratuito ai chi vuole smettere di fumare (800.55.40.88)".
La sigaretta elettronica - Si tratta di un micro-nebulizzatore in grado di riprodurre un vapore simile fumo della sigaretta di carta e tabacco sia alla vista che al sapore.
Autore: Paolo Ribichini