PLOS ONE: adolescenti, adulti e cannabis, stato dell'arte nelle neuroimmagini
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Adolescenti, adulti e cannabis: stato dell’arte nelle neuroimmagini
La crescente preoccupazione nei confronti dell’uso di cannabis, la droga illecita più diffusa a livello mondiale, ha condotto studiosi di tutto il mondo ad effettuare molte ricerche utilizzando le tecniche di neuroimmagine, per meglio comprendere gli effetti della cannabis sulla struttura e sul funzionamento del cervello.
Un gruppo di ricerca multicentrico ha appena pubblicato sulla rivista PLoS ONE una rassegna della letteratura che riporta studi di neuroimaging pubblicati fino ad agosto 2012, sugli effetti dell’uso di cannabis sul cervello degli adolescenti e dei giovani adulti. Attraverso le neuroimmagini infatti è stato possibile esplorare il volume, la morfometria, il funzionamento e l’integrità del cervello di soggetti adolescenti (15-18 anni) e adulti (sopra i 18 anni) che fanno uso di cannabis, focalizzandosi principalmente su quei sistemi che potrebbero essere associati con la vulnerabilità all’uso di sostanze e alle ricadute.
Sono stati identificati 29 studi di imaging funzionale (fMRI, resting state, PET, SPECT) e 14 di imaging strutturale (volumetrica, DTI) che soddisfacevano i criteri d’inclusione stabiliti dagli autori. Gli studi funzionali suggeriscono che il flusso sanguigno globale e prefrontale a riposo sia più basso in coloro che fanno uso di cannabis e che vi siano anomalie di attivazione durante vari compiti cognitivi in questi soggetti rispetto ai controlli non consumatori. Inoltre, in ben 11 studi di imaging strutturale, gli autori hanno trovato differenze nel volume cerebrale o nello spessore della corteccia, tra chi usa cannabis ed i soggetti di controllo.
Benché siano ancora pochi gli studi effettuati sugli adolescenti, i dati ad oggi disponibili suggeriscono come alterazioni, sia strutturali che funzionali, possano apparire molto precocemente dopo l’inizio del consumo di marijuana.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)