Psychopharmacology: creatività a rischio dopo l'assunzione di cannabis
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Creatività a rischio dopo assunzione di cannabis
Fonte: Psychopharmacology
Titolo originale e autori: Colzato L et al. Cannabis and creativity: highly potent cannabis impairs divergent thinking in regular cannabis users -Psychopharmacology, 7 October 2014.
I consumatori di cannabis spesso ritengono che fumare questa sostanza aumenta la loro creatività, tuttavia, un nuovo studio condotto da ricercatori della Università di Leiden nei Paesi Bassi e pubblicato sulla rivista Psychopharmacology, mette in discussione tale credenza, con osservazioni sperimentali che indicano che fumare cannabis può anche ostacolare la creatività.
I ricercatori hanno infatti indagato gli effetti acuti del THC (delta-9-tetraidrocannabinolo, il principio attivo della cannabis) sulla creatività attraverso uno studio clinico tra gruppi, randomizzato, in doppio cieco al quale hanno partecipato 59 consumatori regolari di cannabis (52 maschi e 7 femmine, età media 21 anni). Ai partecipanti divisi in tre gruppi, è stata somministrata una bassa dose (5,5 mg) o un’alta dose (22 mg) di THC vaporizzato, oppure un placebo.
Successivamente i partecipanti sono stati valutati su compiti cognitivi per misurare la creatività cosiddetta divergente (trovare il maggior numero di soluzioni ad un problema vagamente definito) e convergente (trovare la specifica soluzione possibile ad un problema ben definito).
Dai risultati è emerso che i soggetti esposti ad alta dose di THC hanno prodotto prestazioni significativamente peggiori sul compito del pensiero divergente, rispetto agli altri due gruppi (bassa dose o placebo) e che nel gruppo esposto a bassa dose non si sono osservate differenze con il gruppo che aveva assunto placebo. I risultati suggeriscono, concludono gli autori, che la cannabis a bassa potenza non avrebbe alcun impatto sulla creatività, mentre quella ad alta potenza danneggerebbe il pensiero divergente, peggiorando così le performance creative.
http://www.dronet.org/comunicazioni/res_news.php?id=3173
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)