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Salk Institute: utilizzo della cannabis nel trattamento del morbo di Alzheimer

Salk Institute: utilizzo della cannabis nel trattamento del morbo di Alzheimer

 

Cannabis utile contro il morbo d'Alzheimer?

I ricercatori del Salk Institute hanno scoperto come l'assunzione THC, principio psicoattivo della canapa, riduca i livelli di proteine beta amiloidi nel cervello, responsabili della patologia neurodegenerativa. Meno proteine beta amiloidi, minore l'infiammazione nel cervello, minori i tassi di mortalità dei neuroni

Continua il dibattito intorno alla legalizzazione della cannabis. Esistono vari studi che attribuiscono alla pianta proprietà terapeutiche che ne renderebbero l'applicazione utile in medicina, in particolare per la cura e gestione del dolore, per l'anoressia, asma e glaucoma. Da poco persino la Food and Drugs Administration, l'ente principale degli Stati Uniti per quel che concerne l'approvazione di farmaci e integratori, ha ammesso come alcuni principi attivi derivanti dalla cannabis sono in grado di contrastare le forme più gravi di cancro al cervello. Gli oppositori sottolineano gli effetti stupefacenti della canapa, che possono creare forte dipendenza ed effetti collaterali di non poco conto: ma le controversie continuano, e le opinioni si accalcano.

Un nuovo studio scientifico, sebbene nella sua fase preliminare, è destinato a fare piuttosto rumore in questo senso. I ricercatori del Salk Institute hnnoa evidenziato come la canapa sia in grado di contrastare anche il morbo di Alzheimer, la causa principale di demenza ad una certa età e tremenda patologia neurodegenerativa che al momento sembra non avere soluzione medica. Alcuni composti che si trovano all'interno della marijuana, infatti, sembrerebbero in grado di rimuovere le placche beta amiloidi dal cervello, proteina tossica causa principale della patologia. Secondo quanto pubblicato dalla rivista specializzata Aging and Mechanisms of Disease, sarebbe proprio il tetraidrocannabinolo, o THC, responsabile delle capacità psicoattive della canapa, ad avere questa proprietà neuroprotettiva.

Alti livelli di beta amiloide nel cervello sono infatti associati ad infiammazione delle cellule e alla morte dei neuroni, cosa che provoca tutti quegli effetti collaterali legati alla patologia, quali perdita della memoria, problemi d'attenzione, diminuzione delle capacità di coordinazione muscolare, agnosia, difficoltà nel linguaggio e così via. Nella sperimentazione dei ricercatori del Salk Institute, è risultato evidente come la somministrazione di THC in pazienti che soffrono di Alzheimer abbia portato ad una significativa riduzione dei livelli di beta amiloide e, di conseguenza, dell'infiammazione cerebrale, cosa che ha portato ad un maggior tasso di sopravvivenza dei neuroni.

 

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://salute.ilgiornale.it/news/24383/beta-cervello-canapa-patologia-effetti/1.html

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)