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Schizophrenia Bulletin: cannabis in adolescenza, danni alle strutture profonde del cervello

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Cannabis in adolescenza: danni alle strutture profonde del cervello

Gli adolescenti che fumano cannabis possono danneggiare le strutture cerebrali critiche per la memoria e per il ragionamento, secondo i risultati di uno studio in pubblicazione sulla rivista Schizophrenia Bulletin. Nella ricerca, condotta presso la Northwestern University Feinberg School of Medicine di Chicago, è stato mostrato utilizzando tecniche di Risonanza Magnetica, che il cervello di adolescenti che avevano fumato marijuana per un periodo di tempo prolungato, presentava alterazioni nelle regioni sottocorticali – strutture primitive importanti proprio nei processi di memoria e di ragionamento.

Per arrivare a questi risultati gli autori hanno reclutato 44 soggetti di controllo non utilizzatori e li hanno confrontati con 10 ragazzi che avevano fatto uso intenso di marijuana in adolescenza, con 15 soggetti con storia di uso di cannabis e diagnosi di schizofrenia e con 28 ragazzi con diagnosi di schizofrenia senza passato di uso di cannabis. Tutti i soggetti avevano, all’epoca dell’indagine, circa 25 anni e, chi aveva consumato (inizio d'uso tra i 16 e i 17 anni), era astinente dalla cannabis da almeno due anni. A tutti i partecipanti sono state effettuate scansioni di Risonanza Magnetica a tre strutture cerebrali profonde: il corpo striato (implicato nella ricompensa e nella motivazione), il talamo (la principale zona di passaggio delle informazioni) ed il globo pallido (coinvolto nel movimento e nella memoria).

A tutti i partecipanti sono inoltre stati somministrati alcuni test per valutare le prestazioni di memoria di lavoro. Dai risultati è emerso che coloro che avevano utilizzato cronicamente marijuana mostravano anomalie nelle strutture sottocorticali – sia che avessero diagnosi di schizofrenia o meno – mostrando in particolare un ridotto volume del talamo. Anche le prestazioni ai test neuropsicologici sono risultate significativamente inferiori negli ex-consumatori di cannabis rispetto a chi non ne aveva mai fatto uso ed i punteggi ottenuti erano tanto peggiori quanto più precocemente era iniziato l'uso.


Dai risultati emerge una forte associazione tra le alterazioni rilevate e l’uso di cannabis e, nonostante siano necessari nuovi studi di tipo longitudinale per stabilire un legame di causalità, secondo gli autori l’uso di marijuana nella prima adolescenza potrebbe compromettere le strutture deputate alla memoria ed al ragionamento, col rischio di alterarne il funzionamento anche in modo permanente


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(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)