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Spice, la nuova cannabis sintetica che spopola fra i teenager

Spice, la nuova cannabis sintetica che spopola fra i teenager

Spice, la nuova cannabis sintetica che spopola fra i teenager

 

Somiglia alla cannabis ma è sintetica e molto più pericolosa. La Spice è diventata la droga più diffusa tra i giovanissimi dopo l’erba vera e propria. Circa 275 mila studenti fra i 15 e i 19 anni - un giovane su dieci (il 13% dei maschi e il 9,2 % delle femmine) - hanno utilizzato almeno una volta cannabinoidi sintetici. Un terzo l’ha consumata al massimo 2 volte, il 35,4% lo ha fatto per 10 volte o più e il restante 31,6% tra le 3 e le 9 volte. Anche se la cannabis tradizionale resta la droga più gettonata fra i giovani: circa 800 mila studenti si sono fatti almeno uno spinello nella vita (un ragazzo su tre), 640 mila ne hanno fatto uso nell’ultimo anno (un ragazzo su 4: uno su tre fra i maschi, una su 5 fra le ragazze) e 400.000 nell’ultimo mese. È quanto emerge dalla Relazione annuale sulle droghe compilata dal Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio e pubblicata sul sito del governo il 1° agosto: 143 pagine in cui, fra le altre cose, si calcola che il mercato degli stupefacenti sia quantificabile in 14 miliardi di euro. «Praticamente come una manovrina», commenta l’Associazione Luca Coscioni, che ha pubblicato una sintesi dei dati contenuti nella relazione governativa denunciando il fatto che alla pubblicazione non sia seguito alcun dibattito in Parlamento.

 
I rischi delle droghe sintetiche

La Spice si «presenta come» una mistura di erbe (ma non lo è: è una sostanza chimica) e quando viene fumata produce «effetti simili» allo spinello «tradizionale». Queste droghe sintetiche - il catalogo è sconfinato, non solo Spice ma anche Bonzai, May, Skunk, Infinity, Hurricane - rappresentano una nuova frontiera per il mercato delle sostanze illecite e sono facilmente reperibili sul web. La grande variabilità di cannabinoidi sintetici e le differenti composizioni chimiche rendono queste sostanze potenzialmente molto pericolose. Inoltre non appena uno di questi composti sta per essere messo al bando come sostanza illegale c’è già pronto per il mercato un prodotto sostitutivo con una composizione chimica differente. Le droghe sintetiche prosperano proprio sfruttando i vuoti legislativi fra un regolamento e quello successivo, come ha raccontato bene il film Smetto quando voglio di Sydney Sibilia sulle «imprese» di un gruppo di laureati e ricercatori disoccupati che fanno un mucchio di soldi inventando una nuova droga non ancora catalogata dal Ministero della Salute.

 

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://www.corriere.it/scuola/secondaria/17_agosto_03/spice-nuova-cannabis-sintetica-b79aa77e-784e-11e7-8ef0-c9b41f95269b.shtml

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)