Tabacco commestibile per smettere di fumare?
Tabacco commestibile per smettere di fumare?
Lo "zoccolo duro" di fumatori in Occidente e' composto da 107 milioni di cittadini in Europa e da 45 milioni negli Stati
Uniti. A questo esercito di oltre 150 milioni di persone col vizio della sigaretta si aggiungono le centinaia di milioni di
tabagisti che vivono nei Paesi in via di sviluppo. Un problema preoccupante e difficile da risolvere, su cui si sono
confrontati i principali esperti internazionali invitati dall'American Council on Science and Health all'Euroscience Open
Forum in corso a Torino.
Fino a oggi, i principali metodi per smettere di fumare sembrano dunque aver sostanzialmente fallito. E la nuova strada da
percorrere potrebbe essere non piu' quella dello 'smetti o muori', sostenuta dalle campagne antifumo organizzate in tutto il
mondo, bensi' una alternativa meno minacciosa: il tabacco commestibile.
Molto utilizzato in Svezia, dov'e' stato ribattezzato 'snus' e viene consumato posizionandolo nella bocca, fra labbra e
gengive, questo prodotto ha permesso di far calare rapidamente del 13% il numero di fumatori adulti, tanto che l'esempio e'
stato seguito anche dalla Norvegia. Oggi una buona parte della comunita' scientifica sostiene che il metodo dovrebbe essere
utilizzato nelle strutture pubbliche per aiutare i cittadini a dire addio alle 'bionde'.
"Alcuni nutrono ancora dei dubbi - ha affermato Karl-Erik Lund, dell'Istituto norvegese per la ricerca sull'alcol e sulle
droghe, consulente del direttorato della Salute del Paese scandinavo - sul fatto che lo 'snus' possa spingere a iniziare a
fumare o che possa verificarsi un utilizzo 'doppio' di sigarette e tabacco commestibile. Ma non ci sono prove scientifiche a
supporto di queste tesi. Al contrario, e' gratificante vedere che in Norvegia sempre piu' persone stanno passando con
successo a questo prodotto per dire addio alla tossicita' del pacchetto".
Karl Fagerstrom, del Centro informazioni fumatori di Helsingborg, in Svezia, pioniere dell'utilizzo dello 'snus' per smettere
di fumare, ha aggiunto: "le crescenti evidenze che ci arrivano dalla ricerca scientifica confermano che la riduzione dei
danni del tabacco", attraverso l'utilizzo della pianta stessa per smettere di fumare, attraverso utilizzi non inalabili, "e'
in grado di produrre benefici per la salute pubblica. Tali benefici sono stati dimostrati in Svezia e sono stati riconosciuti
da un numero crescente di organismi autorevoli".
"L'American Council on Science and Health - ha detto Gilbert Ross, direttore medico dell'organismo, che ha moderato
l'incontro a Torino - crede che un supporto forte alla riduzione dei danni del tabacco sia pienamente coerente con la sua
missione di promuovere la scienza nella regolamentazione e nella politica della sanita' pubblica, come parte del nostro
generale obiettivo di aiutare i consumatori, i policy maker e i media nel distinguere le reali minacce per la salute dalle
indicazioni false".