The Journal of Neuroscience: un nuovo studio mostra che non c'è una relazione diretta tra declino cognitivo e consumo di cannabiS
La cannabis è causa delle minori capacità cognitive degli adolescenti?
Un nuovo studio mostra che non c'è una relazione diretta tra declino cognitivo e consumo di cannabiS
La marijuana è una droga molto diffusa tra i giovani che ha numerosi effetti sull'organismo.
Da tempo gli scienziati cercano di capire in particolare quali siano gli effetti sul cervello. Ad esempio, secondo uno studio pubblicato su The Journal of Neuroscience, il consumo salutario di marijuana provoca dei cambiamenti a livello cerebrale, in particolare nelle zone legate alle emozioni.
Quando invece si sta per diventare dipendenti si formano nuove connessioni che servono al cervello per adattarsi a una stimolazione innaturale: sarebbe questo il meccanismo che tende a rendere meno appaganti altre "ricompense", come cibo e sesso.
Si tratta di una droga con effetti a lungo termine piuttosto bassi, rispetto ad altre sostanze d'abuso, anche se, come descritto su LeScienze.it, vi sono studi che mettono in relazione il consumo di marijuana con la maggior disoccupazione, minor produttività e anche maggiori crimini; un consumo continuativo, inoltre, porta alla diminuzione del volume di un'area della corteccia cerebrale.
Uno degli argomenti di studio più interessanti riguarda invece i giovani e gli effetti della marijuana sulle loro capacità cognitive.Questo perché gli adolescenti sembrano essere, secondo alcuni studi, molto più sensibili, per via delle delicate modifiche che subisce il cervello in questa fase della loro vita. E in effetti sono stati segnalati diminuzione di intelligenza, memoria e capacità di attenzione.
Tuttavia un nuovo studio pubblicato sulla rivista "Proceedings of the National Academy of Sciences” sembra smentire il legame diretto con il consumo di marijuana. Il problema degli studi precedenti è che non permettevano di avere indicazioni sul rapporto causa effetto.
Nel nuovo studio, invece, sono stati studiati 3000 soggetti, compresi alcuni gemelli, dove uno solo faceva uso abituale di marijuana: questo ha permesso di vedere su soggetti con il 100% del DNA uguale (e uno stile di vita in linea di massima simile) se la sostanza psicoattiva aveva provocato una riduzione delle capacità cognitive
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copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
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(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)