Tumore del polmone: il più importante fattore di rischio è il fumo di sigaretta
Tumore del polmone
Il più importante fattore di rischio per il tumore del polmone è il fumo di sigaretta.
Il più importante fattore di rischio per il tumore del polmone è rappresentato dal fumo di sigaretta: esiste infatti un chiaro rapporto tra questa abitudine e la malattia, e ciò vale anche per l'esposizione al fumo passivo. Più si è fumato (o più fumo si è respirato nella vita), maggiore è la probabilità di ammalarsi. Secondo gli esperti, contano sia la quantità di tempo in cui si è fumato, sia il numero di sigarette fumate. Ma la durata potrebbe essere un fattore ancora più importante: se si inizia a fumare da giovanissimi un pacchetto al giorno e si prosegue per il resto della vita, ci si può ammalare addirittura di più rispetto a chi, comunque esposto ad altissimo rischio, fuma due pacchetti al giorno ma per un tempo più breve. Smettere determina invece una forte riduzione del rischio.
In cifre, il rischio relativo dei fumatori di ammalarsi di tumore al polmone aumenta di circa 14 volte rispetto ai non fumatori e addirittura fino a 20 volte se si fumano più di 20 sigarette al giorno.
Il fumo di sigaretta è responsabile di 8-9 tumori del polmone su 10, ma anche cancerogeni chimici come l'amianto (asbesto), il radon e i metalli pesanti sono fattori di rischio per questa malattia, soprattutto per quella parte di popolazione che viene a contatto con queste sostanze per motivi di lavoro: si parla in questo caso di esposizione professionale.
Aumentano il rischio di ammalarsi anche l'inquinamento atmosferico, casi di tumore del polmone in famiglia (soprattutto nei genitori o in fratelli e sorelle) e precedenti malattie polmonari o trattamenti di radioterapia che hanno colpito i polmoni (magari per un pregresso linfoma).
Sono sempre più precisi i dati che spiegano a livello molecolare i meccanismi che portano allo sviluppo del cancro del polmone: tra i geni coinvolti ricordiamo – solo per citarne alcuni – gli oncosoppressori p53 e p16 (geni che "tengono a bada" il tumore) e l'oncogene K-RAS (un gene che favorisce la malattia) per il tumore non a piccole cellule e p53 e RB1 per il tumore a piccole cellule.
Tipologie
Dal punto di vista clinico si è soliti distinguere due tipi principali di tumore del polmone che insieme rappresentano oltre il 95 per cento di tutte le neoplasie che colpiscono questi organi: il tumore polmonare a piccole cellule (detto anche microcitoma, categoria di cui fa parte il 10-15 per cento dei casi) e il tumore polmonare non a piccole cellule (il restante 85 per cento circa), entrambi originati dal tessuto epiteliale che riveste le strutture polmonari.
Il tumore a piccole cellule, o microcitoma (nei testi scientifici spesso abbreviato come SCLC, dall’inglese small-cell lung cancer), si sviluppa nei bronchi di diametro maggiore, è costituito da cellule di piccole dimensioni e si presenta in genere nei fumatori, mentre è molto raro in chi non ha mai fumato. La sua prognosi è peggiore rispetto a quella del tumore non a piccole cellule anche perché la malattia si diffonde molto rapidamente ad altri organi.
Il tumore non a piccole cellule (nei testi scientifici spesso abbreviato come NSCLC, dall’inglese “non-small-cell lung cancer”) è a sua volta suddiviso in tre principali tipi:
- il carcinoma spinocellulare (detto anche squamocellulare o a cellule squamose) rappresenta il 25-30 per cento dei casi e nasce nelle vie aeree di medio-grosso calibro dalla trasformazione dell'epitelio che riveste i bronchi, provocata dal fumo di sigaretta. È il tumore polmonare con la prognosi migliore.
- l'adenocarcinoma rappresenta circa il 60 per cento dei casi e si localizza, al contrario dei precedenti, in sede più periferica e cioè a livello dei bronchi di diametro minore. È il tumore polmonare più frequente tra chi non ha mai fumato e talvolta è dovuto alla presenza di cicatrici polmonari (per esempio per vecchie infezioni tubercolari o per pleuriti).
- Il carcinoma a grandi cellule è meno frequente (10 per cento) e può comparire in diverse aree del polmone. In genere tende a crescere e a diffondersi piuttosto rapidamente.
Nel restante 5 per cento dei casi il tumore non prende origine dall'epitelio ma da tessuti diversi, come per esempio i tessuti endocrino (in questo caso si parla di carcinoide polmonare di origine neuroendocrina) o linfatico (in questo caso si tratta di linfoma polmonare).
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
https://www.airc.it/cancro/informazioni-tumori/guida-ai-tumori/tumore-al-polmone
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)