Università del Minnesota: studio sul consumo di tabacco
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Salute: Tabacco ancora più nocivo per le donne
Sempre più donne si fanno conquistare dalla sigaretta, ma il gentil sesso risulta molto più esposto al rischio di malattie coronariche
causate dal fumo rispetto agli uomini.
Precisamente, le donne fumatrici rischiano un 25% in più di malattie coronariche rispetto ai fumatori e alle non fumatrici, indipendentemente
da altri fattori di rischio cardiovascolare. A lanciare l'allarme è un'autorevole rassegna sistematica pubblicata sulla rivista The Lancet a
cura di Rachel Huxley dell'Università del Minnesota e Mark Woodward della Johns Hopkins University di Baltimora. I ricercatori hanno
realizzato una revisione sistematica e una metanalisi di studi di coorte pubblicati tra il 1966 e il 2010. La rassegna si basa su 26 articoli
e 86 studi di coorte che hanno riguardato quasi 4 milioni di fumatori e oltre 67 mila casi (fatali e non) di attacchi coronarici.
In 75 studi, relativi ad una popolazione di 2,4 milioni di persone, considerati altri fattori di rischio cardiovascolare diversi dalla
malattia coronarica, emerge che il rischio di sviluppare questa patologia nelle donne è 1,25 volte maggiore nelle donne rispetto agli uomini
fumatori. I ricercatori hanno esaminato anche il rischio in relazione alle diverse fasce di età (30 - 80 anni): le donne hanno un rischio
maggiore di malattia coronarica rispetto agli uomini in tutte le classi di età, e la differenza è particolarmente significativa nella fascia
60 - 69 anni. Inoltre, il rischio relativo di sviluppare questa patologia aumenta del 2% per ogni ulteriore anno di studio, fornendo un
sostegno all'ipotesi di una base fisiopatologica della differenza tra generi.
Pertanto, ne deriva che i programmi di prevenzione sul tabacco dovrebbero essere rivolti in particolare alle donne, soprattutto in quei paesi
dove l'abitudine al fumo tra le giovani donne è in aumento. Secondo le stime del WHO, nel 2030 le patologie coronariche rappresenteranno la principale causa di morte a livello mondiale, provocando 9,6 milioni di decessi ogni anno. Tuttavia se si esclude la predisposizione
genetica, molte morti possono essere evitate adottando uno stile di vita libero dal fumo e praticando una moderata attività fisica
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)