USA, molti fumatori non conoscono ancora i danni provocati dal tabacco
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USA, molti fumatori non conoscono ancora i danni provocati dal tabacco
Fonte: American Journal of Preventive Medicine
Titolo originale e autori: Kollath-Cattano CL, Abad-Vivero EN, Thrasher JF, Bansal-Travers M, O'Connor RJ, Krugman DM, Berg CJ, Hardin JW. Adult Smokers' Responses to "Corrective Statements" Regarding Tobacco Industry Deception. Am J Prev Med. 2014 Apr 16-
Per informare dei danni legati al fumo di sigaretta, diversi anni fa, i tribunali federali degli Stati Uniti avevano ordinato all'industria del tabacco di diffondere ai consumatori, "dichiarazioni correttive" riguardanti cinque temi: gli effetti sulla salute dei fumatori, gli effetti sulla salute del fumo passivo per i non fumatori, il potenziale delle sigarette di creare dipendenza da nicotina, la progettazione delle sigarette in modo da aumentarne la dipendenza, e la mancanza di relativa sicurezza delle sigarette leggere e con basso livello di catrame. Per quasi un decennio, tuttavia, l'attuazione di questa sentenza è stata ritardata a causa dei ricorsi dell'industria del tabacco.
Lo scopo di una ricerca pubblicata sull'American Journal of Preventive Medicine da ricercatori della University of South Carolina, era determinare come i fumatori di diversa estrazione socio-economica rispondevano a questi messaggi. I ricercatori nel gennaio 2013 hanno presentato le “dichiarazioni correttive” a 1404 fumatori di età compresa tra i 18 e i 64 anni, di entrambi i sessi, appartenenti a diversi gruppi etnici e con differenti redditi. I partecipanti dovevano segnalare la novità, la rilevanza, la rabbia nei confronti dell’industria del tabacco, e la motivazione a smettere indotta dalle dichiarazioni correttive. Dai risultati è emerso che tra un terzo e la metà dei partecipanti allo studio ha dichiarato che alcune informazioni contenute nelle “dichiarazioni correttive” erano per loro nuove. Queste persone avevano più probabilità di esprimere rabbia per l'industria del tabacco, di trovare i messaggi rilevanti e, grazie a questi, sentirsi motivati a smettere. Inoltre, i membri dei gruppi che hanno più probabilità di essere fumatori (donne, afro-americani, ispanici e persone con basso reddito) erano particolarmente sensibili alle “dichiarazioni correttive”.
In conclusione, dallo studio è emerso che molti fumatori sono ancora all'oscuro dei pericoli del tabacco e riferiscono che la ricezione di informazioni sui danni del fumo li motiva a smettere. Secondo gli autori, le “dichiarazioni correttive” dovrebbero essere ampiamente diffuse e ben visibili, per avere una funzione pubblica chiave nell’educazione ai danni del fumo, facendo in questo modo prevenzione per i giovani ed aumentando la cessazione del consumo di tabacco tra gli adulti.
http://www.dronet.org/comunicazioni/res_news.php?id=3098
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)