Uso di cannabis e rischio psicosi: i risultati di uno studio svedese
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Cannabis e schizofrenia, il consumo favorisce l'insorgere della malattia mentale
fonte: Psychological Medicine
L'uso di cannabis aumenta il rischio di psicosi, in particolare della schizofrenia. Dei ricercatori svedesi hanno effettuato uno studio di follow-up con una durata di 35 anni al fine di valutare come varia il rischio di disturbi psicotici tra coloro che hanno fatto uso o meno di cannabis. Lo studio ha preso in esame di 50.087 uomini svedesi reclutati per un anno (1969-1970) per l'obbligo di addestramento militare di cui oltre il 93% con età pari a 18-19 anni. Tutti i soggetti hanno completato due questionari non anonimi, uno relativo alle condizioni sociali e l'altro avente informazioni relative all'uso di alcol, tabacco e altre sostanze. Da quest'ultimo sono state ottenute informazioni sulla cannabis, la frequenza di consumo nella vita è stata classificata come segue: mai, 1 volta, 2-4, 5-10, 11-50 e >50. Il numero di soggetti inclusi nell'analisi finale sono stati 41.943. Stimando l'incidenza dei disturbi psicotici e confrontati tra coloro che hanno avuto una storia di consumo di cannabis è stato individuato un totale di 322 casi di schizofrenia, 149 di psicosi breve e 126 di altre psicosi non affettive. Circa il 10% dei soggetti ha dichiarato di aver fatto sempre uso di cannabis e in corrispondenza della schizofrenia e della psicosi breve è risultato un Odd Ratio più alto rispetto a coloro che non ne avevano fatto uso. La ricerca ha evidenziato che vi è è un'associazione dose-dipendente tra l'uso di cannabis ed il rischio di schizofrenia, questo è di circa 4 volte superiore per i soggetti con più altra frequenza di consumo. La ricerca conferma la forte associazione tra le due componenti, quindi il rischio di schizofrenia è significativamente maggiore per coloro che fanno un uso di cannabis.
E. Manrique-Garcia, S. Zammit et. al., Cannabis, schizophrenia and other non-affective psychoses: 35 years of follow-up of a population-based cohort. Psychological Medicine (2012)
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)