Uso di cannabis tra gli studenti e percezione del rischio: i dati di uno studio USA
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Cannabis, gli studenti americani non percepiscono il pericolo dell’uso
Fonte: NIDA
Il 60% degli studenti americani tra i 17-18 anni non percepisce la pericolosità di un consumo regolare di cannabis, percentuale che nell’ultimo decennio è cresciuta notevolmente. Nel 2013 solo il 40% degli studenti in questa fascia d’età percepiva come nocivo l’uso di cannabis, rispetto al 44% dell’anno precedente. Questo cambiamento di atteggiamento rispetto all’uso si è tradotto in un aumento dei consumi di marijuana: se nel 2003 solo il 2,4% degli studenti era un consumatore abituale, nel 2013 i giovani consumatori raggiungono quota 6,5% (Monitoring The Future).
Quasi il 23% degli studenti senior ha fumato marijuana nel mese precedente l'indagine, il 36% nell’ultimo anno. Tra gli studenti di 15-16 anni, il 4% dichiara un consumo quotidiano, il 18% nell'ultimo mese e circa il 30% nell’ultimo anno. Infine, tra gli studenti di 13-14 anni il consumo nell’ultimo anno è pari al 12%. Quest’ultimo dato desta particolare preoccupazione, considerato che i giovani passati da una sperimentazione al consumo regolare mettono a repentaglio le proprie potenzialità e possibilità di successo nella vita. Infatti, “la gravità del fenomeno non riguarda solo l’aumento dei consumi” commenta il Direttore del NIDA Nora Volkow, “ma anche il fatto che negli ultimi 20 anni i livelli di principio attivo THC contenuti in uno spinello sono passati dal 3,75% ad una media del 15%. Ciò significa che gli effetti derivanti dal consumo sono molto più severi, specie su un cervello adolescente in pieno sviluppo”.
Monitoring The Future è una tra le principali indagini nazionali americane sul consumo di sostanze tra i giovani, finanziata dal National Institute on Drug Abuse. Nel 2013 hanno partecipato 41.675 studenti di diverse fasce d’età (13-14, 15-16, 17-18), provenienti da 389 scuole pubbliche e private.
http://www.dronet.org/comunicazioni/res_news.php?id=3005
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)