Consumo di cocaina e alterazioni cerebrali: i risultati di nuovi studi
Tossicodipendenza, ecco i risultati di nuovi studi
Il consumo abituale di cocaina porta all’alterazione cerebrale che fa prevalere la parte istintiva del cervello su quella del raziocinio. Per dimostrare questa alterazione fino ad oggi solo ipotizzata ci sono voluti numerosi studi.
Secondo ricercatori coloro che avevano il vizio da più tempo ci sono ricaduti. Il confronto dei campioni tra gli ex consumatori di cocaina, spiega uno studio della Bicocca, ha rivelato una disfunzione della connettività funzionale mnemonica del cervello, fra una regione profonda del cervello, importante per le emozioni e motivazioni e la corteccia dorsale prefrontale, implicata nel controllo cognitivo del comportamento.
Viceversa il nucleo emozionale e motivazionale esprimeva una maggiore connettività con la regione orbitale del lobo frontale, strutturata per codificare il valore edonico delle ricompense. Negli otto pazienti che sono caduti nel consumo di cocaina tre mesi dopo la rilevazione, l’alternazione era ancora più evidente.
Le misurazioni del campione sono state rese possibili grazie all’uso di risonanze magnetiche funzionali e test psicologici, basati su scale di valutazione dell’impulsività. Tutti i pazienti tossicodipendenti hanno fatto rilevare un disturbo del controllo cognitivo del comportamento, proporzionale a sua volta alla connessione tra le cortecce dorsali e il nucleo del cervello che si occupa del fattore emozionale e istintivo.
Le ricerche, infine, hanno evidenziato un sistema chiamato “push and pull” basato su un rapporto di correlazione inversa, dove è più forte il rapporto tra cortecce orbi frontali e nucleo emozionale del cervello e sistema del controllo cognitivo.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)