In città dilaga il consumo di crack
In città dilaga il consumo di crack
Gli ultimi arresti sono scattati nei confronti di padre e figlio. In casa avevano cocaina, crack e soldi in contanti, frutto dello spaccio nella zona di Ballarò. Quest'ultima, è insieme allo Sperone e a Brancaccio, tra le più battute dai pusher della droga da inalare, una sostanza che costa poco e il quale effetto è quasi immediato. Per chi la consuma il rischio è altissimo: in seguito alle modalità di assunzione e alla rapidità con cui viene assorbita dall’organismo, può provocare gravi danni polmonari, malattie alla bocca, problemi ai denti, oltre che gravi conseguenze di tipo psichiatrico come psicosi e deliri allucinatori.
Eppure l'impennata di arresti e il numero di crack house scoperte in città continua a crescere, segno che la sostanza stupefacente è tra le più richieste dai consumatori. Quattro i laboratori scoperti in un mese nel capoluogo: in un caso, l'appartamento in cui veniva prodotta la droga era stato circondato da un sofisticato sistema di videosorveglianza. All'interno è stato trovato tutto il necessario per confezionare la sostanza, dal bilancino di precisione al bicarbonato, fino ad utensili da cucina e un fornelletto a gas.
E soltanto pochi giorni fa, un giovane è stato sorpreso mentre spacciava nella zona dello Sperone: addosso aveva sessanta involucri di plastica bianca termosaldata che contenevano il crack, così come altri due ventenni colti sul fatto dalle forze dell'ordine in largo Di Vittorio, a Brancaccio. Nel giro di trenta giorni gli arresti sono stati una ventina. Un numero destinato a crescere per l'intensificazione dei controlli delle forze dell'ordine nelle piazze di spaccio ormai storiche.
A confermare l'altissimo consumo di crack a Palermo, sono i dati rilevati dal Sert, il Servizio per le Tossicodipendenze dell'Asp che in città ha sede in via Pindemonte, via Filiciuzza e in via Antonello da Messina. A rivolgersi al centro, da gennaio ad oggi, circa duecento persone in più rispetto allo scorso anno: sono tutte dipendenti dalla potentissima droga in cristalli che si ricava dalla cocaina.
"Si tratta di almeno il cinquanta per cento dei nostri pazienti - spiega il dottor Giampaolo Spinnato, responsabile del Sert Pa 2 -. Dopo i cannabinoidi è certamente il crack la sostanza più consumata, perché costa poco e i suoi effetti sono immediati. Anche i dipendenti da cocaina sono intanto aumentati, ma si tratta comunque di pazienti che rientrano in una fascia d'età adulta".
Ad avere accesso al crack, invece, sono anche i giovanissimi. "Purtroppo - sottolinea Spinato - dobbiamo constatare che è possibile esserne dipendenti dai 14 anni in poi. L'assuefazione a questa sostanza è rapida, nel giro di poco tempo chi ne fa uso non riesce più a farne a meno".
Ma i rischi per la salute sono tantissimi. "Il primo effetto sul corpo di un consumatore di crack è il dimagrimento - precisa -. Irrequietezza e mancanza di concentrazione arrivano quasi contemporaneamente. L'utilizzo della droga in cristalli, inoltre, intacca spesso la sfera psichica, con attacchi d'ansia e di panico, comportamenti maniacali e paranoidi, disturbi persecutori, fino a sfociare in crisi psicotiche che a volte possono essere molto acute. Naturalmente - dice il dottor Spinnato - le conseguenze possono variare da soggetto a soggetto, ma a pagarne le conseguenze più gravi sono i giovanissimi. Più si abbassa l'età, maggiore è il rischio di gravissimi danni alla salute".
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)