National Institute of Drug Abuse: le donne reagiscono in modo diverso agli effetti delle sostanze psicoattive
National Institute of Drug Abuse: le donne reagiscono in modo diverso agli effetti delle sostanze psicoattive
L'Istituto Europeo Dipendenze riporta lo studio di NIDA sull’importanza della medicina di genere nello studio delle dipendenze.
La National Institute of Drug Abuse (NIDA) ha effettuato una ricerca che evidenziato come le motivazioni all’uso di droghe o alcol, le modalità di consumo e le stesse risposte alle sostanze da parte delle donne siano spesso molto diverse rispetto agli uomini, anche se gli uomini, in quasi tutte le fasce d'età, risultano vittime di una dipendenza patologica in misura maggiore rispetto all'altro sesso.
Gli effetti delle sostanze psicoattive nelle donne
Il modo delle donne di avvicinarsi all'uso di sostanze deve quindi essere considerato nel percorso di cura, tenendo conto di alcune peculiarità: basti pensare, ad esempio, ai problemi relativi al ciclo mestruale, alla fertilità e all'inizio precoce della menopausa in donne con disturbi da dipendenza, senza dimenticare poi che l'uso di sostanze durante la gravidanza e l'allattamento può risultare dannoso per lo sviluppo dei bambini.
Le donne, in gravidanza o meno, hanno esigenze particolari che è necessario affrontate durante il percorso di cura che, per essere efficace, dovrebbe riconoscere le differenze di sesso e genere, fino a comprendere tipologie specifiche di traumi che le donne a volte devono affrontare, fornendo supporto per chi ha esigenze di assistenza all'infanzia, con approcci specifici basati su evidenze cliniche.
Trova quindi piena applicazione anche nella cura di una dipendenza patologica la cosiddetta “medicina di genere” ovvero quella branca della medicina che studia le differenze biologiche e socio-culturali tra uomini e donne e l’influenza di questi fattori sullo stato di salute e di malattia, nonché sulla risposta alle terapie di ogni persona.
Ma vediamo più nel dettaglio quali sono le principali differenze fra i due sessi rilevate per le sostanze psicoattive, legali ed illegali, maggiormente diffuse come cannabis, cocaina, farmaci ed alcol.
Marijuana: le donne sono più soggette ad attacchi di panico
Le donne consumano meno marijuana degli uomini e gli effetti indotti possono essere molto diversi. Nelle donne, ad esempio, la marijuana altera maggiormente la memoria spaziale mentre i maschi mostrano uno sballo maggiore. Fra gli adolescenti, problemi a scuola e cattive relazioni familiari sono più frequenti fra gli studenti maschi. Per entrambi i sessi, il disturbo da uso di marijuana è associato ad un aumentato rischio di sviluppare depressione o ansia ma, mentre gli uomini hanno un’incidenza maggiore di uso di altre sostanze psicoattive e disturbi di personalità antisociali, per le donne sono più frequenti gli attacchi di panico ed i disturbi d'ansia.
Cocaina e altri stimolanti: popolazione femminile più vulnerabile agli effetti rinforzanti
La ricerca suggerisce che, ragionevolmente a causa degli estrogeni, le donne potrebbero essere più sensibili agli effetti gratificanti della cocaina e più vulnerabili ai suoi effetti rinforzanti che favoriscono il ripetersi del comportamento che porta alla assunzione della droga. Le donne sarebbero poi maggiormente esposte alle complicanze cardiovascolari legate al consumo di cocaina mentre non si registrano differenze significative per quanto riguarda i deficit nell'apprendimento, nella concentrazione e nel rendimento scolastico.
Per quanto riguarda l’uso di altri stimolanti quali le metanfetamine, le donne riferiscono di usarle per perdere peso ma soprattutto per aumentare l'energia e combattere la spossatezza associata al lavoro, all'assistenza domestica e alle responsabilità familiari. Le donne tendono ad iniziare ad usare le metanfetamine in età precoce ed è maggiore la probabilità di sviluppare una condizione di dipendenza rispetto agli uomini.
L'abuso e l’uso improprio di farmaci ansiolitici e sedativi è più frequente nella popolazione femminile che è maggiormente esposta a disturbi d'ansia o insonnia. Gli accessi al pronto soccorso per overdose di benzodiazepine (ansiolitici o sonniferi) sono maggiori per le donne rispetto agli uomini come pure più alta è la probabilità di morire per overdose da antidepressivi.
Donne e alcol: tassi più elevati di abuso
In generale, gli uomini hanno tassi più elevati di consumo di alcol, seppure in alcune fasce di età, per esempio tra i giovani adulti di età compresa tra 12 e 20 anni, le ragazze mostrino tassi comparabili o leggermente più elevati di abuso di alcol e binge drinking (ovvero l’assunzione di più bevande alcoliche in un lasso di tempo limitato) rispetto ai loro coetanei maschi. Uomini e donne metabolizzano l'alcol in modo diverso e le donne tendono ad intossicarsi con quantitativi di alcol inferiori rispetti agli uomini. L’uso cronico di alcol è più dannoso per la salute della donna con tassi di mortalità (inclusi i decessi per suicidi, incidenti, malattie cardiache, ictus e malattie del fegato) dal 50% al 100% più elevati rispetto agli uomini. Esistono poi alcuni rischi specifici per le bevitrici fra cui violenze, aggressioni sessuali, cancro al seno.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)