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OEDT: troppo facile in Europa acquistare stupefacenti sul mercato nero

OEDT: troppo facile in Europa acquistare stupefacenti sul mercato nero

Troppo facile in Europa acquistare stupefacenti sul mercato nero

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“Siamo sempre un passo indietro rispetto ai rivenditori”. Sono parole molto sconfortanti quelle che Alexis Goodeel, direttore dell'Osservatorio Europeo sulle Droghe e le Tossicodipendenze (OEDT), ha pronunciato in un'intervista con Nicole Sagener di EurActiv.de, commentando la Relazione 2016 dell'Osservatorio.

Presentato il 31 maggio 2016 il Rapporto fornisce uno sguardo complessivo piuttosto efficace sulla realtà delle droghe e delle tossicodipendenze nei 28 stati membri dell'UE - alcuni dati tuttavia non sono aggiornati – restituendo l'immagine di un'Europa incapace di combattere efficacemente diffusione e produzione, un po' come il resto del mondo. Nel 75 per cento dei Paesi si è registrato un aumento generale dei consumi di sostanze “proibite” e in generale sono 80 milioni i cittadini europei, quasi un quarto della popolazione di tutto il continente, ad aver fatto uso di sostanze stupefacenti almeno una volta nella vita.

Il rapporto è molto complesso e per analizzarlo tutto occorrerebbero fiumi d'inchiostro ma ci sono molti aspetti salienti che meritano un'attenzione particolare. Bisogna inoltre tenere conto di diverse criticità presenti nei vari dati diffusi dal rapporto: su tutte i problemi di definizione delle casistiche e l'assenza di una metodologia comune di raccolta dei dati stessi, cosa che comporta notevoli difficoltà nel confronto tra i Paesi. Basta pensare alle diverse legislazioni in materia di cannabis all'interno dell'UE per rendersene conto.

Secondo Goodeel le nuove tecnologie e la pessima prevenzione, o forse consapevolezza, sono una formula che imprime nuova forza alla diffusione delle droghe, sopratutto quelle sintetiche: “I cosiddetti nativi digitali comunicano in modo diverso rispetto alle generazioni più anziane”. Intenet oggi è un vero e proprio supermercato: esistono forum e gruppi sui social network dove discutere di questa o quell'esperienza ma sono tutti popolati da consumatori, e soprattutto da rivenditori, e di conseguenza l'attività di conoscenza effettiva delle sostanze è molto bassa da parte di chi acquista.

Secondo il Rapporto droghe sintetiche come l'MDMA sono tra le più popolari nei party inglesi, irlandesi e finlandesi ma anche in Francia l'MDMA sembra imporsi sempre di più sul mercato delle droghe. Il 5,5% dei cittadini olandesi tra i 15 e i 34 anni di età hanno provato l’MDMA nel corso dell’ultimo anno, la percentuale più alta tra i Paesi europei. Ma il vero pericolo restano i derivati del papavero: in 18 dei 28 stati membri dell'UE la maggior parte delle overdose sono da eroina e oppioidi, che oltre a conoscere una nuova giovinezza (molto interessante una puntata di 'Melog, cronache quotidiane' su Radio24 dell'8 giugno 2016) sono sempre più facilmente reperibili sul mercato nero grazie all'uso del metadone. In questo caso il problema è tutto nei protocolli di numerosi sistemi sanitari (incluso quello italiano): “Non abbiamo prove che indichino che questo tipo di trattamento stia andando male” spiega a EurActiv il direttore dell'OEDT ma l'uso “improprio” del metadone, rivenduto al mercato nero, è un classico sin dagli anni Ottanta e secondo le analisi tossicologiche citate nello studio la maggior parte delle overdose si verificano a causa di una combinazione di più sostanze.

In realtà lo studio mostra in maniera piuttosto inequivocabile, senza mai scriverlo e senza alcun riferimento in tal senso, come il combattere il fenomeno impedisca, di fatto, di comprenderlo: nonostante le politiche proibizioniste e i miliardi di dollari investiti nella lotta al narcotraffico ancora si fatica a comprendere le ragioni di tale diffusione e tali aumenti nei consumi. Solo nel 2015 sono state 98 le nuove droghe sintetiche sfornate dai vari laboratori clandestini di tutto il mondo e vendute sul mercato europeo, un mercato sempre più online: il commissario europeo agli affari Interni Dimitris Avramopoulos ha invitato nei giorni scorsi i provider a trovare una soluzione al problema ma è evidente che questo, in tempi di proibizionismo, non può essere appaltato ai provider. Come fare? “Come per le armi e la pornografia” spiega un po' grossolanamente Goodeel.

Sulle caratteristiche dei vari mercato il Rapporto traccia una linea di demarcazione piuttosto netta sugli usi, e abusi, di sostanze: Spagna; Francia, Italia, Belgio e Paesi bassi prediligono la cocaina mentre i Paesi del nord e dell'est Europa come Svezia, Germania, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia prediligono le anfetamine.

(...omissis...)
 

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://it.ibtimes.com/troppo-facile-europa-acquistare-stupefacenti-sul-mercato-nero-1455634

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)