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Tachicardia, ipertensione e aterosclerosi: i danni che la cocaina provoca al cuore

Tachicardia, ipertensione e aterosclerosi: i danni che la cocaina provoca al cuore

Tachicardia, ipertensione e aterosclerosi: i danni che la cocaina provoca al cuore

Dolore toracico e ischemica miocardica

La cocaina può causare gravi danni al cuore perché provoca improvvisa riduzione del flusso sanguigno, quindi dell’apporto di ossigeno, al muscolo cardiaco che di conseguenza va in ischemia. In sostanza le cellule del cuore, non ricevendo più l’ossigeno di cui hanno bisogno, vanno in sofferenza, tecnicamente in ischemia, che, se dura troppo tempo, da qualche minuto fino a poche ore, provoca la morte delle cellule stesse, cioè l’infarto. La cocaina causa tutto ciò soprattutto attraverso lo spasmo delle coronarie, i vasi sanguigni che portano il sangue al cuore, ma anche provocando aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa. Un altro effetto dannoso della cocaina è l’invecchiamento precoce delle coronarie: nei giovani che ne fanno uso si trovano spesso placche di aterosclerosi tipiche degli anziani cardiopatici. La vasocostrizione è la conseguenza sia dell’effetto indiretto mediato dall’adrenalina, della cocaina e dei suoi metaboliti, che dell’azione diretta recettore-mediata sui vasi coronarici. La cocaina, infatti, determina con meccanismo recettoriale a livello dei vasi sanguigni un aumento dell’endotelina-1 (potente vasocostrittore), cui si associa una riduzione dell’ossido nitrico (NO, potente vasodilatatore).

 

La vasocostrizione è favorita anche da un’alterata vasoreattività secondaria ad un danno dell’endotelio vasale anch’esso cocaina-dipendente, che può variare da soggetto a soggetto. Possono contribuire a questo fenomeno altri meccanismi ancora non ben noti e l’azione di additivi, sostanze da taglio e del fumo. Tali azioni della cocaina, così come altre, non sono esclusive dell’albero coronarico, ma possono riguardare in generale tutto il distretto vascolare (vasospasmo si può avere infatti anche a livello cerebrale o renale). L’entità dell’effetto dipende dalla sensibilità dei vasi dei vari distretti alle catecolamine, dalla capacità di autoregolazione, dal numero dei recettori per la cocaina, dall’omeostasi vasale (che può essere influenzata anche dal tempo e dal grado di esposizione), dal fumo, dall’alcool, dall’ipertensione arteriosa e da altri fattori di rischio cardiovascolare coesistenti.

Tachicardia e ipertensione

L’azione della cocaina è indipendente dalla via di assunzione, tuttavia i suoi effetti insorgono rapidamente quando è fumata o somministrata per via endovenosa, mentre sono più tardivi (fino a 30-40 min) quando viene sniffata. L’effetto simpaticomimetico, che determina un aumento in circolo di sostanze come adrenalina e noradrenalina, è correlato soprattutto con la dose iniziale, ed è tanto maggiore quanto maggiore è la dose assunta.

Gli effetti di tali ormoni (catecolamine, adrenalina e noradrenalina), così come altre azioni della cocaina, risentono di una variabilità individuale, ma in ogni caso sono accentuati dall’assunzione di altre droghe simpaticomimetiche/sostanze tossiche e dalla contemporanea assunzione di fumo e alcool.

Aterosclerosi accelerata e prematura

La cocaina favorisce l’instaurarsi di aterosclerosi nelle coronarie, documentata in studi sia autoptici che angiografici. In uno studio clinico si è visto che il 36% dei soggetti che facevano uso di cocaina,presentava all’autopsia una coronaropatia più severa rispetto a soggetti di controllo con pari caratteristiche. Un danno aterosclerotico è rilevabile anche nei vasi carotidei. Al danno concorre un aumentato deposito di colesterolo LDL (colesterolo cattivo), che nei soggetti predisposti e con altri fattori di rischio, accelera la formazione della placca ed aumenta il rischio di infarto e ictus.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

https://www.agrigentonotizie.it/blog/pillole-di-cardiologia/cocaina-danni-cuore-morire.html

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)