Dipendenza affettiva e trauma relazionale: il ruolo della disregolazione emotiva
DIPENDENZA AFFETTIVA E TRAUMA RELAZIONALE: IL RUOLO DELLA DISREGOLAZIONE EMOTIVA
Nell’ambito delle problematiche relazionali possiamo certamente comprendere tutti quei comportamenti disfunzionali legati alle dinamiche di dipendenza ed al vissuto di abbandono e deprivazione emotiva, fino a giungere alla configurazione del quadro di dipendenza affettiva.
Una recente ricerca presentata ad Assisi da Maurizio Stavola mostra come, tra i fattori predisponenti a sviluppare dipendenza affettiva, vi siano quelli derivanti da pregressi traumi relazionali (abbandono, abuso, deprivazione emotiva): dissociazione e disregolazione emotiva.
La dissociazione è un fenomeno psichico che consiste nella disconnessione tra alcuni processi psichici rispetto al restante sistema psicologico che costruisce il senso di coerenza ed integrità dell’individuo. Nella dissociazione c’è una mancanza di connessione nel pensiero, nella memoria e nel senso di identità di una persona. Fenomeni dissociativi possono occorrere spesso nella vita quotidiana senza tuttavia rappresentare un aspetto patologico: ciò accade ad esempio quando, guidando lungo un tragitto familiare in modo automatico, ci si rende conto di non ricordare di aver percorso gli ultimi chilometri poiché la mente era “altrove”, presa dai pensieri mentre si guidava. Una dissociazione più grave e cronica è il disturbo dissociativo dell’identità, precedentemente chiamato disturbo di personalità multipla insieme ad altri disturbi dissociativi, nei quali alcuni aspetti della vita quotidiana vengono “dissociati” dal resto delle percezioni e dimenticati, o vissuti come da estranei.
La disregolazione emotiva non indica solamente le difficoltà di il controllo delle emozioni, ma indica:
- incapacità di tollerare affetti negativi (noia, vuoto, perdita, angoscia, depressione, irritabilità, rabbia) intensi e/o prolungati
- incapacità di controbilanciarli con un’emotività positiva in modo autonomo (autoconsolazione, valutazione di alternative, autocontenimento) e cioè senza ricorrere ad oggetti/persone esterne o acting-out, in cui le emozioni spiacevoli non vengono elaborate ma direttamente agite all’esterno attraverso comportamenti disfunzionali (desideri suicidi, automutilazioni, uso/abuso di sostanze, somatizzazione, disturbi dell'alimentazione, disorganizzazione comportamentale, dipendenze comportamentali o da sostanze)
Ad avvalorare l’ipotesi eziopatogenetica della dipendenza affettiva, che vede nel pregresso trauma relazionale l’elemento correlato al manifestarsi di un disturbo dissociativo, di problematiche di disregolazione emotiva e di uno stile di attaccamento insicuro ansioso (caratteristiche comuni nei soggetti affetti da dipendenza affettiva) è a mio avviso importante un recente studio di Teicher, M.H. et al., (Childhood maltreatment: altered network centrality of cingulate, precuneus, temporal pole and insula. Biological Psychiatry. 76(4):297-305, 2014).
I risultati di questo interessante studio, condotto su un campione di 265 soggetti ambosessi dai 18 ai 25 anni di età (di cui 142 classificati maltrattati e 123 non maltrattati in base ai risultati delle approfondite interviste eseguite), evidenzia nei soggetti risultanti “maltrattati” (abuso sessuale o fisico, maltrattamenti fisici, deprivazione emotiva), alterazioni cerebrali delle aree deputate a mediare la percezione e la regolazione delle emozioni e dei bisogni: in particolare l’insula anteriore destra (coinvolta nei processi di integrazione e coordinamento della consapevolezza degli stati emozionali e di bisogno interiori) ed l’area del cingolo anteriore sinistro, che collabora nella regolazione delle emozioni e degli impulsi.
Questo studio a mio avviso conferma il ruolo eziopatogenetico del pregresso trauma infantile nella formazione di disturbi della regolazione delle emozioni, a loro volta altamente rappresentati nei soggetti affetti da dipendenza affettiva.
Queste difficoltà nella regolazione autonoma e matura dei vissuti emotivi, verosimilmente responsabili della tendenza, presente nelle persone che mostrano dipendenza affettiva, ad avere bisogno dell’altro per le funzioni suppletive di regolazione esterna che gli vengono attribuite, poiché il soggetto non è in grado di svolgerle autonomamente:
1) distrazione dal dolore collegato al vissuto interiore di vuoto, indegnità o paura di essere abbandonati a se stessi
2) contenimento emotivo, in cui l’altro aiuta a contenere l’angoscia e la paura profonda che originano da un disturbo nella percezione de sé, da un senso di vuoto interiore, dal timore dell’abbandono, ecc.
3) dose di emozione piacevole/emozione forte, che è in grado - da sola – di distogliere dagli affetti interiori intollerabili (per approfondire il concetto di "dose" legato alla dipendenza affettiva, leggere A. Giddens: "La trasformazione dell'intimità", ed. Il Mulino)
(...omissis...)
Annalisa Barbier
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.psicoterapiapersona.it/2015/12/09/dipendenza-affettiva-e-trauma-relazionale-il-ruolo-della-disregolazione-emotiva/
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)