Dipendenza affettiva, quando l'altro diventa un'ossessione
Dipendenza affettiva, quando l'altro diventa un'ossessione
Il partner rappresenta una specie di baricentro, un microcosmo attorno al quale gravitano pensieri, desideri e aspettative
Nota anche con il termine "love addiction", la dipendenza affettiva è una malattia relazionale nella quale l'amore e tutto ciò che è ad esso affine a livello emotivo diventa oggetto di desiderio morboso o di una vera e propria ossessione.
Questa patologia si traduce in atteggiamenti, stati d'animo e sintomi simili a quelli di altre dipendenze comportamentali. Ad esempio il piacere derivante dall'oggetto della dipendenza, la tolleranza, ovvero la necessità di aumentare il tempo trascorso con il partner e di diminuire quello investito in attività autonome. Ancora l'astinenza che si esprime con emozioni negative molto intense (ansia, panico, depressione) e infine la perdita di controllo, cioè l'incapacità di ragionare in maniera lucida sulla propria situazione e di controllare i propri comportamenti.
In una relazione sentimentale è fisiologico agli inizi che si instauri una specie di simbiosi. Successivamente tuttavia, con il passaggio dall'innamoramento all'amore maturo, deve crearsi un equilibrio nel rispetto dell'individualità e dell'autonomia di ciascuno dei due partner. Diversamente, in caso di dipendenza affettiva, il soggetto non sperimenta il bisogno di ritrovare la propria indipendenza, ma coltiva il desiderio di una fusione totalizzante con la propria metà. In questo modo nel paziente aumenta il senso di vuoto e di angoscia e, paradossalmente, la necessità dell'altro. Si cade così in un vero e proprio circolo vizioso che mette a repentaglio la sopravvivenza della coppia.
A scatenare la dipendenza affettiva una serie di fattori di rischio biologici, psicologici di tipo familiare e di tipo individuale. Il disturbo è l'esito di una compromissione del circuito neuronale della dopamina, il neurotrasmettitore implicato nei processi psicologici di gratificazione e motivazione. Il cervello viene "addestrato" a rilasciare la molecola in alcune occasioni, come ad esempio la vicinanza della persona oggetto delle proprie attenzioni. La malattia relazionale può, altresì, essere favorita da un ambiente familiare in cui si manifesta una costante tendenza all'intromissione nei pensieri e nei comportamenti degli altri componenti. Essa, che può essere anche correlata a traumi vissuti nel passato, spesso si accompagna ad altre problematiche quali scarsa autostima, ansia, disturbo post traumatico da stress, depressione.
La dipendenza affettiva si manifesta con una serie di comportamenti tipici. Chi ne è affetto, non solo accantona i propri bisogni in favore di quelli altrui, ma dipende dall'altro in tutto e per tutto. Il partner rappresenta una specie di baricentro, un microcosmo attorno al quale gravitano pensieri, desideri e aspettative
(...omissis...)
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(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)