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Journal of Neurophysiology: osservazioni sulla dipendenza affettiva

Journal of Neurophysiology: osservazioni sulla dipendenza affettiva

L'amore crea dipendenza come una droga. La rottura di una relazione, infatti, è difficile da superare come la

disintossicazione dalla cocaina e attiva le stesse aree del cervello coinvolte nella tossicodipendenza. Lo ha scoperto

un'equipe dell'università americana di Stony Brook, che pubblica uno studio sul 'Journal of Neurophysiology'.
I ricercatori guidati da Arthur Aron hanno analizzato le reazioni del cervello in persone 'in pena d'amore', alle quali

venivano mostrate foto con il partner perduto. Durante i test, è risultato che le zone cerebrali sollecitate erano le stesse

di quelle attivate in caso di una forte dipendenza dalla droga. Queste aree sono coinvolte anche nei meccanismi di

motivazione e ricompensa.
"I risultati di questo studio confermano la tesi - dice Aron - secondo la quale l'amore romantico è una forma specifica di

dipendenza". I dati aiutano anche a spiegare perché le emozioni e i comportamenti legati ai rifiuti in amore - come le

ossessioni, gli omicidi, i suicidi, la depressione - siano presenti in diverse culture.
Una notizia positiva per chi vive la sofferenza amorosa però c'è, con la conferma che il tempo lenisce il dolore: durante il

test, infatti, il cervello attivava sempre più debolmente, con il passare del tempo, le zone coinvolte nelle dipendenza alla

vista della fotografia dell'amato.