Anoressia: non ci sono differenze tra uomini e donne
Anoressia, Lorenzo e gli altri ragazzi che smettono di mangiare
Il caso del ventenne piemontese morto per anoressia non è isolato. Un caso su quattro di disturbi dell'alimentazione è al maschile in Italia
Ucciso a vent’anni di anoressia. Il maschile non è un errore. Lorenzo è morto per una malattia erroneamente considerata esclusivamente femminile. I dati dicono che i disturbi dell’alimentazione sono in prevalenza delle ragazze, ma anche i maschi sono colpiti e lo sono sempre di più.
«Non ci sono differenze tra uomini e donne, si tratta di anime ipersensibili, esigenti con sé stesse, che si fanno carico dei problemi degli altri. Non è cercare la magrezza per essere soubrette. Non si sentono compresi, anche chi è molto amato come lo era Lorenzo» hanno raccontato i genitori del ragazzo morto nel suo letto il 3 febbraio.
La malattia è arrivata negli anni del liceo. Alla domanda della neuropsichiatra sul perché non mangiasse il ragazzo piemontese ha risposto: «Perché so che così muoio». Per lui ricoveri in cliniche private, ma anche il sostegno dei professori e la possibilità di arrivare alla maturità fondamentale per lui che era un perfezionista. All’Università il tracollo e anche la fine delle possibilità di aiuto da parte dei genitori. Chi è maggiorenne firma per se stesso se vuole uscire da cliniche e ospedali.
I genitori di Lorenzo, in diverse interviste hanno parlato di una malattia senza differenze fra maschi e femmine. «Anime ipersensibili, esigenti con se stesse e che si fanno carico dei problemi degli altri. Non è solo cercare la magrezza per essere come le soubrette. Non si sentono compresi perché non sanno spiegare quello che hanno dentro».
Secondo le statistiche è un uomo ogni quattro donne a soffrire di disturbi dell’alimentazione sui tre milioni complessivi di casi in Italia. Per loro il disagio è maggiore che per le donne e ricevono diagnosi più tardive secondo gli specialisti dell’Associazione medici endocrinologi.
L’età in cui si presenta la malattia è la stessa per maschi e femmine: intorno ai 14-15 anni. Sono stati però anche segnalati casi a partire dai nove anni.
(...omissis...)
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(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)