Arfid: disturbo alimentare che induce a ‘selezionare’ il cibo, molto comune tra giovani e giovanissimi
Arfid, il ‘nuovo’ disordine alimentare
Si chiama Arfid, sigla che sta per Avoidant/Restrictive Food Intake Disorder – disturbo evitante/restrittivo nell’assunzione di cibo – ed è un ‘nuovo’disordine alimentare. Per nuovo, s’intende che solo di recente è stato diagnosticato come una categoria del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Alimentari. I sintomi, spiega l’istituto americano The Centre for Eating Disorders di Sheppard Pratt, non sono gli stessi che si riscontrano nei disturbi alimentari più noti, come anoressia e bulimia, ma identificano ugualmente un rapporto conflittuale con il cibo e la nutrizione.
I sintomi dell’Arfid, spiegano gli esperti dell’istituto, si manifestano tipicamente nell’infanzia e nella preadolescenza, ma possono persistere fino all’età adulta. Di cosa si tratta? Ci sono diversi tipi di comportamento legati al cibo ascrivibili nel contesto dell’Arfid. La manifestazione più comune, è l’evitare una certa tipologia di alimenti, selezionandoli magari per colore, oppure per consistenza (in italiano è infatti spesso chiamata ‘alimentazione selettiva’). Per esempio, a fronte di una varietà di cibi proposti il piccolo mangia solo quelli bianchi, o quelli rossi, oppure assaggia solo quelli cremosi, o gli alimenti croccanti. Non manca però chi mangia solo in porzioni molto piccole, o chi teme di assumere cibo dopo aver vissuto un’esperienza sgradevole come il vomito, o spaventosa come il soffocamento.
Il risultato è quello di non riuscire ad assumere tutti gli elementi nutritivi necessari. In pratica i bambini soggetti ad Arfid si sottopongono ad una dieta ristretta, che gli impedisce uno sviluppo corretto. E spesso potrebbero avere dei problemi a scuola o nel sociale, in luoghi dove c’è da pranzare o fare merenda. In apparenza sembra solo una sorta di ‘disinteresse’ verso il cibo, o una questione di gusti. Ma sul lungo andare può impedire ai bambini si avere una dieta bilanciata, che è fondamentale in età evolutiva.
Naturalmente occorre distinguere un bambino schizzinoso da uno soggetto da Arfid. Fare qualche capriccio a tavola non significa avere un disturbo alimentare, e alcuni episodi possono appartenere solo ad uno specifico momento. E’ però il caso di rivolgersi al pediatra quando il piccolo perde peso, o presenta sintomi da carenze nutrizionali, e magari accompagna queste manifestazioni a disagi nella vita scolastica e sociale.
(...omissis...)
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(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)