Associazionismo e disturbi del comportamento alimentare
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ASSOCIAZIONISMO E DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE
“Le nostre percezioni del corpo sono cariche di significato sociale”: la nostra idea di bello, sano, normale, deriva dal gusto personale, che per quanto noi riteniamo personale, appunto, è invece prodotto culturalmente definito.
In tal senso, sia il nostro modo di percepire noi stessi che il modo di percepire ciò che ci circonda e il modo di interpretare la realtà sono, “costrutti culturali”, e dunque storici e, in quanto tali, contengono in sé le categorizzazioni centrali della cultura in cui si fondano”.
Se tutto ciò che riguarda il comportamento e l’esprimersi è mediato dalla cultura di appartenenza e se tutto diventa forma di espressione, il corpo è individuabile come la massima “tavola di scrittura”, il luogo dove ogni soggetto ha lo possibilità di rimarcare la propria appartenenza o meno a determinati canoni culturali, di esprimere la propria individualità: è quindi il luogo dell’omologazione, il nucleo simbolico e pratico d’espressione della tensione culturale tipica della globalizzazione.
Partendo da queste premesse l’autrice dell’articolo affronta il complesso tema dei disturbi del comportamento alimentare, in particolare l’autrice si sofferma sul ruolo delle associazioni di volontariato operanti nel campo oggetto di studio, sul come e perché esse si formino riconoscendone la notevole diffusione e rilevanza sociale.
L’autrice riconosce l’associazione quale modalità per elaborare il lutto, ma anche per uscire dal contesto di isolamento e stigmatizzazione per proporsi positivamente nella società.
Analizza le motivazioni che spingono all’associarsi e individua prevalentemente motivazioni affettive e di comunicazione in cui il linguaggio è fatto di interventi e gesti immediatamente visibili perché al di fuori della retorica.
Nel lavoro si fa riferimento all’attività svolta dai gruppi ABA – Associazione Anoressia Bulimia, Obesità, Disturbi Alimentari, che risulta l’unica presente su tutto il territorio Nazionale.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)