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Disturbi alimentari, allarme social: la fame di cibo è fame d’amore

Disturbi alimentari, allarme social: la fame di cibo è fame d’amore

Allarme social, la fame di cibo è fame d’amore

Dieci anni fa c’erano i blog, i forum, i siti. Oggi, i gruppi pro-anoressia (noti come pro-ana) si sono spostati su Instagram. E anche se il social, ormai, blocca l’hashtag #proana, e chiude molti account, i gruppi si riorganizzano di continuo usando nuove sigle e un linguaggio in codice, oppure spostandosi su WhatsApp e Telegram. Ma di che tipo di gruppi stiamo parlando? Che genere di supporto offrono alle ragazzine e ai ragazzini che soffrono di disturbi del comportamento alimentare? Lo scopo conclamato dei gruppi pro-ana è quello di aiutare gli iscritti e le iscritte a perdere peso. Anche se di chili da perdere, quasi sempre, non ce ne sono più tanti, e si continua a chiedere al corpo di sopportare l’insopportabile – digiuni prolungati, mai più di 500 calorie al giorno, talvolta solo acqua e tè verde. E anche se la finalità vuole essere quella di permettere loro di “stare meglio”, in realtà i gruppi pro-ana spingono alla folle competizione del controllo: controllare il cibo ingerito, controllare il peso, controllare la fame. Controllare e controllarsi. Sempre e comunque. Unico modo, suggeriscono animatori e follower, per mettere a tacere vergogna e sensi di colpa – ma quale vergogna? Quella di essere imperfetti? Quale colpa? Quella di esistere?

Chi frequenta questi gruppi non cerca solo ricette per dimagrire o smetterla di avere fame – anche perché la fame non cessa mai, più la si controlla più aumenta, e dopo un po’ diventa come un buco nero all’interno del quale non si smette più di precipitare. Cerca soprattutto, e disperatamente, consigli e supporto per accedere alla perfezione, anche se la perfezione non esiste, la perfezione è un miraggio, la perfezione uccide – ma questo lo devono pian piano scoprire loro, non basta dirglielo e ripeterglielo, devono essere loro a farne l’esperienza da sole. Sono tutte giovani persone che, almeno per il momento, non vogliono e non possono fare altrimenti. Hanno sempre cercato di adeguarsi all’ambiente che le circondava e alle aspettative altrui; si sono sempre sforzate di non disturbare nessuno e di non essere di alcun peso; hanno sempre fatto di tutto per essere esattamente come gli altri avrebbero voluto che fossero per meritare il loro amore e il loro riconoscimento. Almeno fino alla comparsa di quel maledetto sintomo: «Se riuscirò a controllare il cibo e la fame non dipenderò più da niente e da nessuno».

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: https://www.lastampa.it/specchio/rubriche/ragione-e-sentimento/2021/12/05/news/allarme_social_la_fame_di_cibo_e_fame_d_amore-1088074/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)