Disturbi del Comportamento Alimentare: un male di vivere dei nostri tempi
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Il male di vivere: i Disturbi del Comportamento Alimentare
Per quale ragione negli ultimi vent'anni si è assistito a un enorme aumento dei casi di anoressia e bulimia all'interno delle
società industriali?
Nell'analizzare il problema Richard Gordon unisce alla propria esperienza clinica una prospettiva storica al fine di
esaminare le radici socioculturali di questa epidemia. L'elevata incidenza di tali condizioni nelle società contemporanee può
essere legata ad un gran numero di fattori interdipendenti:
- il cambiamento del ruolo sociale delle donne
- le crescenti difficoltà nel passare dall'adolescenza all'età adulta
- l'importanza attribuita alla bellezza fisica e la conseguente attenzione ad una forma snella
- il perseguimento generalizzato della salute e del benessere fisico, paradossalmente l'aura di fascino creata dai media
attorno all'anoressia, che ha fatto diventare "di moda" i suoi sintomi.
Come disturbi dello sviluppo l'anoressia e la bulimia possono essere considerate manifestazioni della difficoltà a
raggiungere l'autonomia in una società che pone alle donne richieste sempre più pressanti di adesione a precisi canoni
estetici e a standard di efficienza molto elevati.
Analizzando i DCA (Disturbi dei Comportamenti Alimentari) sotto l'aspetto sociale non si può trascurare il ruolo delle
famiglie "anoressiche e bulimiche". Quale che sia il significato del digiuno anoressico o del vomito bulimico, è certo che i
genitori si sentono loro stessi rifiutati o vomitati, il che li induce a combattere con ogni mezzo questi sintomi, avviando
estenuanti "braccio di ferro" fra madri decise a nutrire ad ogni costo e figlie determinate a far sentire il loro potere
attraverso il rifiuto.
Il DCA compare nell'ambito della famiglia borghese del diciannovesimo secolo, caratterizzata dalla posizione dominante del
padre, sostegno economico, dalla funzione domestica della moglie-madre e dalla posizione centrale del bambino nella vita
affettiva familiare.
I tratti che accomunano le famiglie sono i seguenti:
- una cultura affettiva fortemente orientata al successo con cui i genitori compensano vissuti inconsci di mancanza e
inadeguatezza;
- labili confini fra individui e generazioni, che favoriscono continua intrusione negli spazi fisici - psicoemotivi dei
singoli, riducendo ogni ambito privato e autonomo:la famiglia si presenta come una amalgama indifferenziata che il processo
di separazione-individuazione adolescenziale mette in crisi;
- tendenza all'evita mento dei conflitti, non per assenza di tensioni conflittuali ma per tendenza a non esplicitarle e a
non dar loro soluzioni che possano favorire i processi di differenziazione;
L'impossibilità di esprimere conflitti e tensioni porta alla costruzione di un codice familiare governato da norme rigide e
relazioni artificiali.
Le famiglie anoressiche sono descritte come nuclei fortemente controllati, timorosi del conflitto e alla ricerca di un'
apparenza perfetta, mentre le storie familiari delle bulimiche presentano scenari conflittuali più aperti e dinamiche più
burrascose.
Le madri delle anoressiche in generale sono poco affettuose,dominate dal senso del dovere, angosciate dall'idea di non essere
buoni genitori, depresse,ansiose, fragili e insoddisfatte. Ciò alimenta il bisogno di essere nutrite dalla bellezza e dai
successi scolastici e sportivi della figlia....tutto questo crea un fantasma materno avido, divorante, fagocitante. La figura
paterna è troppo debole e inefficace per porre un limite al cannibalismo materno e finisce per ritirarsi dalla relazione.
La diffusione dei DCA fra le adolescenti femmine delle società occidentali ha assunto negli ultimi decenni dimensioni di
carattere epidemico sino a trovare la propria dignità nosografica nell'ultima edizione del DSM-IV come disturbo da
alimentazione controllata. I disturbi dell'alimentazione sono caratterizzati da grossolane alterazioni del comportamento
alimentare e includono due diagnosi specifiche: l'anoressia nervosa e la bulimia nervosa.
La caratteristica essenziale di questi disturbi è che l'autostima è intrinsecamente connessa alla forma e al peso del corpo.
ANORESSIA NERVOSA
Il termine "anoressia" è etimologicamente scorretto;nei disturbi alimentari non è presente la perdita di appetito, ma c'è una
esasperata ricerca di magrezza che deriva dall'angoscia di ingrassare.
Criteri diagnostici:
rifiuto a mantenere il peso corporeo al di sopra o al peso minimo normale per l'età e la statura
intensa paura di acquistare peso o di diventare grassi,anche quando si è sottopeso
alterazione del modo in cui il soggetto vive il peso o la forma del corpo su livelli di autostima, o rifiuto ad ammettere la
gravità dell'attuale condizione di sottopeso
nelle femmine dopo il menarca, amenorrea, cioè assenza di almeno tre cicli mestruali consecutivi.
Lo stile di funzionamento psichico del soggetto anoressico è dominato dalla triade: rifiuto del cibo e denutrizione,
iperattività e amenorrea.
L'alterazione della condotta alimentare ego sintonica e volontaria struttura rapporti perversi, tesi a coinvolgere l'altro
esclusivamente nel controllo dell'alimentazione. Il corpo viene vissuto come nemico e persecutore e si tende ad eliminare
ogni traccia femminile materna, confermata dalla scomparsa del mestruo.
Iperattività maniacale, correlata alla negazione di ogni bisogno, soprattutto fisico.
BULIMIA NERVOSA
Criteri diagnostici:
Ricorrenti abbuffate: mangiare in un definito periodo di tempo una quantità di cibo significativamente superiore di quella
che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso tempo o in circostanze simili.
Sensazione di perdere il controllo durante l'episodio
ricorrenti e inappropriate condotte compensatorie per prevenire l'aumento di peso, come vomito autoindotto, abuso di
lassativi, diuretici, enteroclismi o altri farmaci,digiuno o esercizio fisico eccessivo
le abbuffate e le condotte compensatorie si verificano in media almeno due volte la settimana, per almeno tre mesi
- I livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma e dal peso corporei
- L'alterazione non si manifesta esclusivamente nel corso di episodi di bulimia nervosa.
La bulimia nervosa riguarda soggetti il cui peso è nella norma, questi soggetti presentano maggiore instabilità emotiva e
relazionale,incapacità di controllare gli impulsi e di tollerare sentimenti di solitudine, di noia, di vuoto. Si tratta di
quadri clinici che presentano tratti borderline e depressivi,oppure personalità "falso se"in cui l'immagine curata ed
efficiente maschera la dipendenza e la scarsa autostima.
Le bulimiche tendono a mantenere a livello consapevole una maggiore identificazione con il ruolo tradizionale femminile e
hanno una vita sessuale più attiva delle anoressiche.