Disturbi della nutrizione e dell'alimentazione: 3 milioni di casi in Italia
Disturbi della nutrizione e dell'alimentazione: 3 milioni di casi in Italia
Solo il 30% della popolazione segue una dieta sana. Disturbi della nutrizione per 3 milioni di persone: numeri, fasce di età, fattori di rischio
Disturbi della nutrizione e dell'alimentazione: di cosa parliamo
La definizione di dna è disturbo della nutrizione e dell'alimentazione. Le diagnosi di dna più frequenti e con maggior numero di ospedalizzazioni sono anoressia nervosa, bulimia nervosa, obesità grave e bing eating, ossia le abbuffate di cibo incontrollabili senza pratiche di compenso (ad esempio il vomito indotto) che possono portare alla condizione di obesità grave.
Sono circa 3 milioni i casi di dna diagnosticati in Italia quest'anno: +900% rispetto al 2000 (330 mila casi), +113% soltanto tra il 2019 e il 2022, anno in cui i nuovi casi diagnosticati sono stati +1.450.567. Secondo la ricerca di Unicusano, soltanto il 30% della popolazione italiana mangia in modo sano.
Disturbi della nutrizione e dell'alimentazione: bambini e adolescenti i più a rischio
Dna (disturbo della nutrizione e dell'alimentazione) e dca (disturbo del comportamento alimentare) sono disturbi egosintonici, termine che indica comportamenti o eventi mentali, quali pensieri ed emozioni, in linea con l'idea di se stessi, congruenti con l'immagine che si è sviluppata di se stessi e con l'idea di ciò che può essere desiderabile.
Maggiormente a rischio bambini e adolescenti in età pre-puberale: maschi fino a 10 anni e dai 10 ai 14 anni, femmine dai 15 ai 19 anni. L'età media dei ricoveri, per il sesso femminile, si è abbassata nell'ultimo periodo.
È aumentato, invece, il tasso di ricovero dei ragazzi di sesso maschile: +110% tra il 2014 e il 2018.
Le diagnosi di dna più frequenti sono anoressia nervosa, bulimia nervosa, obesità grave e bing eating. I reparti più popolati da pazienti ricoverati per dna sono Recupero e Riabilitazione funzionale, Psichiatria, Medicina Generale, Pediatria, Neuropsichiatria infantile.
Cattiva alimentazione: i numeri
Il 95% dei pazienti ricoverati è di nazionalità italiana, a seguire persone provenienti da Cina, Francia e Nigeria. I disturbi sono più presenti nel Centro-Nord Italia (65,7% dei casi), con in testa Lombardia, Toscana, Piemonte. Secondo i dati raccolti da Unicusano il fattore 0 sembra essere l'industrializzazione: l'Occidente ha infatti il primato per casi ogni 100mila persone.
Solo il 30% delle persone, in Italia, segue un'alimentazione veramente salutare e consuma sia verdura che pesce. Il consumo della carne è aumentato del 50%, cresciuti anche quelli relativi a formaggi, latte e dolci, a discapito di cereali e carboidrati.
Disturbi della nutrizione e dell'alimentazione: come si presentano
I disturbi alimentari si presentano in tanti modi: anoressia e bulimia nervosa i principali. A seguire: binge eating (abbuffate di cibo incontrollabili senza pratiche di compenso), pica (ingestione di sostanze non commestibili), mericismo (abitudine a masticare cibo, deglutirlo, rigurgitarlo e deglutirlo nuovamente), arfid (alimentazione insufficiente, ma non legata alla paura di ingrassare).
E ancora: picky-fussy eating (mangiare schizzinoso), alimentazione notturna o emozionale, food addiction (rapporto tossico con il cibo), chewing and spitting (masticare e sputare), ortoressia nervosa (ricerca esasperata di cibi sani).
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)