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Drunkoressia: nuovi disturbi del comportamento alimentare

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Drunkoressia ora accanto ad anoressia e bulimia

Oggi, i disturbi del comportamento alimentare non si limitano più solo all’anoressia e alla bulimia: si fa strada fra i giovani la drunkoressia, una variante dell’anoressia che consiste nell’assumere le calorie necessarie per vivere dall’alcol e non dal cibo, sommando così una doppia condizione patologica: l’a noressia e l’alcol-dipendenza. Drunkoressia è un termine inventato da un gruppo di giornalisti del quotidiano statunitense New York Times; sono 500mila i ragazzi che ne soffrono, e fanno parte dei tre milioni di persone che in Italia sono malate di anoressia o di bulimia. Spiega Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità e presidente della Sia (Società Italiana di Alcologia): «In soggetti sottopeso la drunkoressia provoca un dimagrimento patologico e crea dipendenza da alcol». Ci sono centri specializzati nella cura di questa patologia ma in Italia sono ancora pochi; quello di Villa Miralago, a Varese, è il più grande e al momento ha in cura 46 giovani, fra cui anche alcuni al di sotto dei diciott’anni. La scarsità di centri specializzati fa sì che i tempi di attesa si allunghino, con conseguenze che possono diventare fatali. La psichiatra e psicoterapeuta, Laura Dalla Ragione, referente del Ministero della Salute, spiega: «Stiamo parlando di tre milioni di persone ammalate che soffrono di anoressia, bulimia e disturbo da alimentazione incontrollata. E di anoressia si muore, sia per suicidio sia per effetti collaterali importanti. Oggi è la prima causa di morte psichiatrica, ancor più della depressione: ogni anno ne muoiono 7-8mila persone».

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)