Addiction Science and Clinical Practice: uso di sostanze durante la pandemia
STUDIO SU COMPORTAMENTI D’USO DELLE SOSTANZE DURANTE LA PANDEMIA IN ILLINOIS
Secondo un nuovo studio condotto nello stato dell’Illinois e pubblicato su Addiction Science and Clinical Practice, l’epidemia Covid-19 ha avuto importanti conseguenze sulla salute mentale e sulle modalità e i comportamenti di uso delle sostanze, soprattutto aumentando il rischio di overdose. Lo studio è interessante per almeno due motivi: in primo luogo perché fa luce sugli effetti a breve e medio termine della pandemia sui consumatori di sostanze e in secondo luogo perché fa riferimento a un contesto rurale. Sulla base di sondaggi e interviste qualitative, i ricercatori hanno così approfondito la condizione dei consumatori di sostanze in Illinois, stato rurale dove già prima del Covid si registravano alti livelli di consumo di oppio e di metanfetamine, così come scarsa accessibilità di programmi di riduzione del danno. I risultati dei sondaggi e delle interviste in profondità, condotti fra agosto 2020 e maggio 2021, attestano che il target ha subito un sensibile peggioramento delle condizioni economiche, di lavoro e di vita durante la pandemia, in uno stato già segnato da disoccupazione e problemi sociali, esacerbando le preoccupazioni relative al futuro.
“Una proporzione significativa di partecipanti ha riportato che il loro benessere mentale è peggiorato: tre quarti dei rispondenti si è sentito più ansioso durante la pandemia, la metà più depresso, e quasi la metà più solo. L’ansia e la depressione si sono associati a un aumento di uso di sostanze, che incrementa il rischio di overdose. I partecipanti hanno inoltre descritto come la pandemia abbia cambiato i loro comportamenti quotidiani d’uso delle sostanze. Due terzi dei rispondenti hanno affermato che il processo di reperire sostanze è diventato più difficile durante la pandemia, e più della metà era preoccupata di doversi confrontare con cattive partite di sostanze che avrebbero potuto essere pericolose.
Da notare che metà dei partecipanti ha affermato che attualmente era più probabile, rispetto al periodo pre-pandemico, consumassero da soli le sostanze, cosa che incrementa il rischio di overdose. Le interviste hanno portato alla luce una tendenza emergente al consumo di “fagioli” di fentanyl, che erano descritte come capsule piene di fentanyl. I partecipanti hanno affermato che il fentanyl era più economico e disponibile dell’eroina, il cui reperimento era diventato più difficile durante la pandemia.”
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)