Dall'eroina all'alcol, senza un perchè..
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Dall'eroina all'alcol, senza un perchè...
Provengo da una famiglia medio-borghese molto violenta in casa...
Io ero un ragazzo normale, un ragazzo che aveva voglia di fare tante cose come tutti i ragazzini... solo che purtroppo io quotidianamente prendevo botte sia da mia madre che da mio padre, più volte al giorno... Nel tempo mi sono reso conto che quel matrimonio era un matrimonio sbagliato.
Ciò che mi ha dato la prova di quello che sto dicendo è la nascita di mia sorella che praticamente ha avuto le stesse cose, cioè botte, violenze, umiliazioni.
A scuola andavamo tutte e due bene però queste botte, questa distrazione, ha fatto sì che io dopo la terza media ho deciso di smettere di studiare e a 15 anni sono andato a lavorare. Ho lavorato fino al militare, a 20 anni, e anche lì mi comportavo bene, avevo i miei successi: facevo tante cose, facevo l'operaio, ho imparato a vivere con gli operai con le loro frustrazioni, con i loro problemi, ecc...
Solo che a 18-19 anni, poco prima di partire per militare, ho deciso di andarmene di casa perché le cose continuavano ad essere sempre peggio: più crescevo e più le botte diventavano dure...
Quindi me ne vado di casa, vado ad abitare in una pensione, poi parto per militare ed a militare incomincio a conoscere l'hashish. Dall'hashish, che è durato un breve periodo, sono passato direttamente all'eroina... e l'eroina mi dava soddisfazione, mi copriva quel dolore e la mancanza di quelle cose che avrei voluto avere confrontandomi con i miei compagni, con gente della mia età, che invece avevano della famiglie d'oro secondo me: protetti, amati...e invece io no.
L'eroina piano piano mi ha portato a perdere il lavoro, a vivere in una soffitta e praticamente sono andato avanti dieci anni sbandato, facendo anche il delinquente perché in qualche modo dovevo pur vivere, di lavorare non se ne parlava più...
Un bel giorno, dopo tutti questi anni, conosco uno psicologo che lavorava al Ser.T. del paese dove io abito: mi sono rivolto a lui, una persona molto comprensiva, e attraverso lui, dopo circa un mesetto, sono riuscito a smettere di bucarmi. Ho smesso completamente. Nel giro di un mese ci siamo stupiti tutti... non ho più toccato una siringa da allora e premetto che ho già una certa età.
Con l'aiuto degli operatori del Ser.T. sono ritornato a scuola, sono andato a fare l'educatore di comunità infantile... Ho preso la maturità, ho fatto cinque anni in tre, e nel frattempo al Ser.T. mi hanno offerto il posto come consulente al posto dell'educatrice del Servizio che andava via, come educatore di strada perché conoscevo tutti nel paese e tutti conoscevano me. Ciò mi ha portato un po' in auge, infatti ho avuto parecchi successi sempre seguito dagli operatori e ho lavorato praticamente nel Servizio per nove anni. In questi nove anni mi sono riqualificato e sono diventato educatore professionale. Una volta diventato educatore professionale mi sono reso conto che esisteva anche la psichiatria e quindi ho lasciato il Ser.T. e ho fatto male, me ne sono pentito... sono andato a lavorare all'ex Ospedale Psichiatrico di Collegno e lì ho fatto una discreta esperienza che è durata una decina d'anni. Ho lavorato in tutti i settori, sono stato direttore di due-tre comunità, mi occupavo essenzialmente di utenza femminile, di persone anziane...
E qua casca l'asino! Incomincio a bere! Dovessi spiegarmi il motivo per cui, non saprei ancora dirlo: perché avevo tutto, mi ero ricostruito la mia vita, avevo la mia macchinina, avevo una compagna, al sabato andavo al cinema, andavo a mangiarmi la pizza, non provavo nessuna voglia di sostanze... nessun rimpianto... l'eroina l'ho addirittura rimossa...ad oggi avessi un etto di eroina qui la butto via, non mi interessa più!
Con l'alcol è sembrato quasi uno scherzo, ho incominciato a sbevazzare e qui mi viene un po' da pormi la domanda: "PERCHE'?". Non mi mancava nulla, che cosa mi è risalito dentro e perché l'alcol e non per esempio l'eroina o la cocaina? Io la cocaina non l'ho mai toccata però, volevo dire, perché l'alcol e non provare altre cose, altre sostanze?
Questo sto cercando di spiegarmelo qui in comunità. E' circa un anno e mezzo che sono qui al CUFRAD. Ho risolto molti problemi miei, per esempio sono arrivato a perdonare i miei genitori. Adesso mio padre è mancato e mi trovo a pensarlo. E mi trovo a pensarlo non in quei momenti di rabbia ma nei momenti che sono sono stati pochi ma sono stati belli, intensi. Sovente telefono a mia madre che è in una casa di cura, ha 83 anni...e anche per mia madre provo lo stesso sentimento. Sono quasi arrivato al punto di attribuirmi le colpe, poi ci penso bene e mi dico "no, non è possibile, io non sono nato cattivo, io lo sono diventato cattivo, con annessi e connessi".
Chi mi ha fatto aprire gli occhi è comunque stato quello psicologo del Ser.T. che con tanta pazienza mi ha preso praticamente in braccio, ecco... mi aiutava a studiare, mi spiegava quando non capivo, insomma c'era un bellissimo rapporto, quindi l'ho adottato un po' come il mio tutore.
Mi sto rendendo conto del male che ho fatto a me ma non solo a me, il male che ho fatto agli altri... e di male ne ho fatto. Adesso è un po' di tempo che incomincio a provare dei sensi di colpa per quello che ho combinato...non voglio dire inconsciamente, perché suonerebbe un po' come una scusa, però diciamo che di incoscienza ce n'era un buon 80%. Non mi ponevo certi problemi, l'importante era soddisfare il mio bisogno di non star male, prima di tutto, e di soffocare tutto quello che piano piano incominciava a salirmi. Comunque sia, ho perso tutto perché nel frattempo mi sono sposato, ho una figlia di 19 anni, una bellissima ragazza che adesso va all'Università. Anche con la mia famiglia siamo andati bene vent'anni, poi le cose sono cambiate e in questo ultimo anno e mezzo siamo arrivati ad una conclusione sgradevole, cioè a pensare ad una separazione. Oggi siamo due separati che si stimano molto, che hanno un buon rapporto... lavoriamo soprattutto per la figlia, perché soprattutto non vogliamo che provi quello che è stato provato da me...
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)