Eroina: la Spagna pensa alle possibili misure di prevenzione
Eroina: la Spagna pensa alle possibili misure di prevenzione
Aver assistito a un'overdose o averla vissuta personalmente. Sono queste le due esperienze che maggiormente facilitano l'
assunzione di comportamenti di prevenzione del rischio di overdose negli utilizzatori di eroina, per via iniettiva e non.
E' quanto è emerso da uno studio realizzato tra il 2001 e il 2003 in Spagna, su un campione di 991 utilizzatori di eroina
(516 per via iniettiva e 475 per via non iniettiva), compresi nella fascia d'età 18-30anni e residenti a Barcellona, Madrid e
Siviglia, che avessero fatto uso di eroina negli ultimi 90 giorni e almeno 12 giorni negli ultimi 12 mesi. Lo spunto per la
ricerca è stata la considerazione che l'alto numero di overdosi non casuali può essere spiegato con la bassa prevalenza di
comportamenti preventivi che, a loro volta, possono essere correlati con la mancanza di nozioni sui principali fattori di
rischio legati all'overdose.
Le risposte dei pazienti intervistati hanno evidenziato che tra i comportamenti di prevenzione dell'overdose da oppioidi i
più diffusi sono l'utilizzo di quantità fisse e non eccessive di eroina (12,7%), l'iniezione o l'utilizzo di una sola dose di
eroina lentamente o suddivisa in dosi più piccole (12,4%), riduzione o interruzione dell'iniezione di eroina (8,3%) e il non
mescolare l'eroina con i tranquillanti (5,1%). La maggior parte di tali comportamenti preventivi, sottolineano gli autori
dello studio, è diffusa tra gli utilizzatori per via iniettiva.
In conclusione, osservano i ricercatori, i risultati dello studio suggeriscono che in Spagna, e probabilmente in alcuni altri
paesi con un panorama legato alle droghe e politiche antidroga simili, sarebbero necessari maggiori sforzi per promuovere
comportamenti preventivi che proteggano dall'overdose e dall'abuso di sostanze stupefacenti in generale.