Low cost e mischiata con sostanze tossiche: è la nuova eroina
Low cost e mischiata con sostanze tossiche: è la nuova eroina
Il ritorno dell’eroina con le morti per overdose di Alice, Carmela e Desirée in pochi giorni. La comparsa sul mercato di nuove sostanze prodotte in laboratorio, che negli Stati Uniti fanno stragi da anni e che rappresentano una minaccia angosciante anche da questa parte dell’oceano. I temi si sovrappongono nel mercato globalizzato delle sostanze, in cui il web è divenuto un nuovo pusher anche più affidabile di quelli che si trovano in piazza, che pur continuano a “fatturare”.
Dopo aver trattato il tema cannabis light , e gli psicofarmaci , proseguiamo il nostro viaggio nel mondo degli stupefacenti – una nuova inchiesta sull’eroina tra i giovani è presente sul numero di Rolling Stone in edicola – con una lunga intervista al colonnello della guardia di finanza Alessandro Cavalli, in forza alla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, tra le massime autorità in materia di contrasto alle droghe in Italia.
Abbiamo avuto tre ragazzine di 16 anni morte per overdose nel giro di 15 giorni. Considerato che l’età media dei decessi per abuso di sostanze è di 39 anni circa e che il rapporto uomini/donne è 5/1, dobbiamo concludere che siamo di fronte a una modifica del fenomeno?
Possiamo dire con ragionevole certezza che l’età media degli assuntori di eroina si è abbassata: il trend è confermato dalle operazioni di polizia portate avanti negli ultimi anni. Negli ultimi due, in particolare, ci siamo trovati di fronte a una impennata.
Ci dia un titolo giornalistico: tra i giovani “è tornata l’eroina” oppure “l’eroina non se n’è mai andata”?
Per via soprattutto della modalità con cui è assunta, storicamente l’eroina è appannaggio di persone di una certa età e che hanno già una dimestichezza con le sostanza. Ora, invece, l’eroina è sempre più spesso inalata o fumata, e questo ha come dato una nuova vita alla sostanza. L’ha resa più appetibile per le nuove generazioni, che senza buchi sulla braccia, anche da un punto di vista estetico, hanno meno freni all’assunzione.
Costa molto meno rispetto al passato?
Sì. Ora si trovano le cosiddette “caccolette”, bustine monodose da 0.2 grammi circa, in confronto al grammo o grammo e mezzo che era la busta minima di un tempo. Prima con meno di 60-70 euro non si poteva fare nulla, ora 20, 30 o massimo 40 euro possono bastare. Le sostanze che vengono usate per tagliare – o meglio che sono mixate all’eroina – amplificano inoltre l’effetto, e così anche una quantità ridotta può essere sufficiente per “sballare”.
La sostanze che si trovano in giro sono meno pure di un tempo?
Un tempo c’era la cosiddetta brown, che aveva una discreta percentuale di sostanza pura e il resto taglio, solitamente bicarbonato, paracetamolo o comunque sostanze che non aumentavano l’effetto psicoattivo. Ora l’eroina è pura in percentuale inferiore, ma vengono aggiunte altre sostanze sintetiche che ne accentuano durata ed effetto.
Esiste l’eroina gialla? È sempre la stessa la sostanza che ha causato morti in giro per l’Italia in questi mesi?
Oggi non è in alcun modo possibile sostenerlo. Ci sono delle ipotesi, la principale delle quali è che a causare le numerose morti dei tempi recenti sarebbe stata l’eroina potenziata con il metorfano (cui sono attribuiti i 16 casi accertati di overdose a Mestre nel 2017, ndr), un oppioide sintetico impiegato ad uso farmaceutico come analgesico, che, trasformato chimicamente, può aumentarne l’effetto psicoattivo e connotarla con quel colore ocra della cosiddetta droga gialla (altri pensano invece che la colorazione sia data dalla scarsità di solventi con cui la materia prima viene lavata in fase di preparazione, ndr).
Come potremo stabilirlo con certezza?
Sarà fondamentale aspettare il responso delle analisi effettuate sul corpo della 16enne morta a Udine, e quelle sulla sostanza avanzata che il partner, che era con lei al momento del decesso, ha consegnato agli inquirenti. Vediamo se sarà confermato che nell’eroina che hanno utilizzato è presente il metorfano, magari mescolato a caffeina, che aumenta l’effetto eccitante. Non che risolva tutti i nostri problemi, perché oggi è il metorfano e domani sarà un altro prodotto: non bisogna fossilizzarsi su una “sostanza killer”.
Chi controlla il mercato?
Oggi si parla con insistenza della cosiddetta mafia nigeriana, ma sostenere che abbia il monopolio di una presunta eroina gialla è una falsità. Di certo sono in aumento i reati di spaccio e traffico da parte di esponenti dell’etnia nigeriana, soprattutto nel Triveneto e nell’hinterland di Napoli. In generale è risaputo che la vendita al minuto è gestita da cittadini extracomunitari. Di massima possiamo dire che le grandi organizzazioni criminali si occupano del traffico di grosse partite di stupefacenti, mentre lo spaccio al minuto è interamente delegato ad altre bande criminali, che si avvalgano di una manovalanza composta da stranieri. Statisticamente magrebini e albanesi rimangono i più attivi tra i gruppi etnici, come testimoniano denunce e arresti.
Da dove arriva la droga nel Triveneto?
Dai Balcani e dai grossi hub del Nord Europa. Sono due rotte storiche, tutt’altro che nuove, anche se non muovono di certo il volume di affari dei carichi gestiti dalla ‘ndrangheta a Gioia Tauro e in altri porti italiani. La grande sfida per noi oggi è capire se l’eroina che si trova nelle piazze arrivi in Italia già con il metorfano o altri oppioidi sintetici oppure se ci sia all’interno del nostro Paese qualcuno che, come un piccolo chimico, magari nel bagno di casa, si metta ad adulterare le sostanze.
Ci sono dei precedenti di questo tipo?
Il più noto è quello di un 23enne di Sesto San Giovanni, trovato in casa mentre lavorava a dei nuovi mix. Il guaio è che ci troviamo davanti a sostanze letali e un errore percentualmente minimo può causare, soprattutto tra i giovani, shock talmente forti da mandare in overdose al primo contatto con la sostanza.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)