Pontedera (PI): dati suol consumo di eroina e alcol tra i giovani
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Pontedera - "Se ne parla meno, ma la piaga della tossicodipendenza nel Comprensorio del Cuoio c'è ancora, grave, come prima,
più di prima, quando se ne parlava tutti i giorni. E continua a colpire ragazzi anche giovanissimi, travolgendo le famiglie
in un tunnel dal quale è difficile uscire". Sara Orsi di Santa Croce è in trincea da decenni, prima come responsabile del
centro di zona per il sostegno alle famiglie alla prese con il problema della tossicodipendenza. Oggi come presidente della
neo associazione 'L'approdo: famiglie del Comprensorio del Cuoio contro la droga', che ha preso il posto della prima realtà,
varando un organismo più strutturato, con 11 soci, che lavora in strettissima sinergia con i Sert e collabora assiduamente
con la comunità 'Il Doccio di Bientina'.
Al fianco di Sara Orsi c'è Gioia Landi, segretaria dell'associazione, forte di una laurea in psicologia, una professionalità
che ha messo a completa disposizione di questo prezioso lavoro di volontariato. "Solo il 20 per cento dei casi trovano una
soluzione - dicono Orsi e Landi - uscire dalla droga è difficile, difficilissimo. Con la nostra associazione in oltre vent'
anni abbiamo sostenuto 230 famiglie: solo 23 ragazzi sono tornati a nuova vita. Nel 2010, l'anno che si è appena chiuso alle
nostre porte, è stato un anno drammatico, fatto di contatti e di colloqui che non hanno purtroppo avuto un seguito. Nel
Comprensorio del Cuoio la tossicodipendenza c'è, più nascosta di prima, meno sotto i riflettori rispetto agli anni '70 e '80.
La piaga è la stessa. E ora tocca anche fasce ancora più giovani".
Parole queste che trovano conferma nei numeri ufficiali a consuntivo del 2009: ben 336 gli eroinomani che si sono presentati
al Sert dell'Asl 11 di cui fa parte la zona del Cuoio. Nelle strutture dell'Asl 11 ci sono 540 tossicodipendenti in cura; a
questi si possono aggiungere i tabagisti e gli alcol-dipendenti e allora il numero degli assistiti arriva a quota 725. "Uno
dei grandi problemi - dice Sara Orsi - è infatti anche l'alcol. Negli ultimi anni sono molti i casi di dipendenza dall'alcol
che sono passati dalla nostra sede di assistenza e consulenza, anche di ragazzi davvero giovani e provenienti da situazioni
familiari non necessariamente disagiate". Dalla zona del Cuoio, secondo i dati, arrivano alle strutture 124 pazienti: 57 da
San Miniato, 23 sia da Castelfranco che da Santa Croce e 21 da Montopoli.
L'età? Un altro aspetto drammatico. "Ci sono eroinomani anche di 16-17 anni", dice Sara Orsi confermando un trend che risulta
anche ai Sert e alle comunità dove i tossicodipendenti si rivolgono per tentare di staccare con la droga. Un'ampia fetta
continua ad essere quella degli over 35 e 40, una fascia storica, che non ce la fanno a lasciare il servizio d'assistenza. Le
ragioni? Nuove e vecchie. I ragazzi, i giovanissimi, sono spinti anche dal consumismo sfrenato: "Molto spesso arrivano,
ripeto, anche da famiglie senza problemi - dice Orsi - Ragazzi che sbandano travolti dalla frenesie di questi tempi". Dopo
l'eroina è l'alcol la sostanza che miete più vittime; poi la cannabis, la cocaina, il gioco e l'ecstasy.
Carlo Baroni