Tossicodipendenza: i fattori sociali e l’evasione dallo stress quotidiano
Tossicodipendenza. I fattori sociali e l’evasione dallo stress quotidiano, il punto
Tossicodipendenza e abuso di sostanze stupefacenti. E’ su questo aspetto che si è concentrata l’ultima inchiesta condotta da Arezzo Notizie grazie al contributo di Marco Becattini, direttore del Sert di Arezzo, che ha fornito una dettagliata fotografia dello stato attuale e delle criticità riguardanti la provincia.
La droga ad Arezzo c’è ed è un argomento tagliente. Il parco del Colle Pionta è diventato per la criminalità organizzata un porto dove poter attraccare, mutando da luogo di culto a luogo di spaccio oltre che di consumo. Numerose sono state le segnalazioni dei cittadini, sia ieri che oggi, riguardanti la presenza di troppe siringhe in terra.
Tuttavia qualcosa si è mosso: una nuova pista ciclabile dall’università all’ospedale, illuminata da luci al led che passa per il viale dei cipressi, nuovi giochi per bambini all’ingresso di via Masaccio, per coinvolgere le famiglie, potatura e manutenzione delle piante di fronte al c.a.s.
Lo scopo è quello di abbellire la zona e renderla più luminosa e accogliente, nel tentativo di ridurre il numero di spacciatori che nel degrado trovano il loro habitat perfetto. Ma nonostante tutto il problema rimane. Vedi villa Chianini edificio ormai dimenticato e non valorizzato.
In relazione a questo, e al ritrovamento di decine e decine di siringhe usate in alcuni luoghi della città, è stato grazie al contributo di Marco Becattini, direttore del Sert di via Fonte Veneziana, che è stato fatto il punto circa le cifre della tossicodipendenza ad Arezzo.
Lui, che si occupa da anni della cura dei pazienti, ci ha fornito un quadro dettagliato della situazione droghe ad Arezzo e droghe in generale. Quello che più colpisce è la giovane età che fa uso di sostanze, sia di cocaina sia di eroina. Addirittura a 11 – 12 anni il primo incontro. Le generazioni cambiano e le droghe sia pesanti sia leggere fanno parte dell’adolescenza di molti dei nostri ragazzi. Il dottore spiega che, nell’ultimo anno, il numero di ricoverati è aumentato.
Soprattutto gli under 19 e gli under 25 sono in crescita.
Nel 2017 mille persone hanno chiesto aiuto per problemi di tossicodipendenza e, attualmente, in 700 sono sotto trattamento. Al secondo posto troviamo gli alcolisti, 300 persone, e i dipendenti dal gioco d’azzardo con 250 persone in terapia. Cifre che comprendono una grande fetta di adolescenti e giovanissimi. Tuttavia l’età non è un dato fisso ma variabile, con casi di pazienti perfino pensionati.
Il problema principale sembra essere la società in cui viviamo. Una società di consumi che ha cambiato lo stile di vita dell’uomo. “Tutti” precisa il dottore “possiamo cadere nel tunnel della droga”.
Le persone più fragili sono ovviamente quelle più a rischio. Le droghe pesanti, così come l’alcool e la cannabis, sono un mezzo per evadere dallo stress giornaliero.
E qui, precisa il dottore: “Il numero dei ragazzi è in aumento proprio perché, fin da giovani, i nostri figli vengono messi sotto pressione, con sfide continue, non lasciando quasi più spazio al divertimento. È la società attuale quindi il problema primario. Secondariamente abbiamo l’uso di sostanze dovuto a traumi generali come una perdita in famiglia, una storia finita male o, anche, la compagnia che si frequenta. Spesso è un mix di tutte queste cose”.
Di solito ci vogliono anni prima che una persona richieda aiuto al Sert, nonostante sia un servizio gratuito, anonimo ed efficiente. Anni perché il piacere che dà la droga va a calare lentamente e, con il tempo, il dispendio economico si fa sentire. Anche se l’eroina ha un basso costo di solito viene accompagnata da altre droghe più costose come: cocaina, cannabis, anfetamine. Perchè chi si fa di droghe pesanti non usa un solo tipo di droga. Il dottore li chiama poliassuntori.
Secondo quanto precisato da Becattini, la droga porta le persone ad un distaccamento dalla società odierna: depressione, perdita della voglia di vivere, stanchezza, problemi al cuore, al fegato e al cervello. Anche la cannabis che viene portata qui, dalle organizzazioni criminali, viene modificata, corretta. Una cultura quindi sbagliata. Una società improntata sul consumo e sulla competizione con risultati immediati che portano a stress, ansie, paura di non essere all’altezza.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)