Alessitimia e HIV: lo studio
Alessitimia: che cos'è il deficit della consapevolezza emotiva e come si riconosce
La difficoltà a riconoscere, descrivere ed esprimere le proprie emozioni: parliamo di alessitimia, una caratteristica psicologica che sembra avere importanti ripercussioni soprattutto nei pazienti con HIV.
L'infezione da HIV che colpisce nel mondo 38,4 milioni di persone, di cui 36,7 milioni di età pari o superiore a 15 anni, può essere oggi tenuta sotto controllo con la terapia antiretrovirale grazie alla quale è possibile ottenere un parziale ripristino della funzione immunitaria.
Esistono tuttavia dei fattori di rischio per la non aderenza da parte dei pazienti al trattamento e tra questi sembra esserci proprio l’alessitimia. Come ha dimostrato una recente ricerca scientifica italiana.
Alessitimia: di cosa si tratta
Come riporta anche il Dizionario di medicina Treccani, la alessitimia è un disturbo che compromette la consapevolezza e la capacità descrittiva degli stati emotivi esperiti. Chi ne soffre, oltre alle difficoltà nel riconoscere, nominare e descrivere i propri stati emotivi, presenta stati emotivi attenuati o completa incapacità di provare emozioni. Nella mente degli individui alessitimici le emozioni si confondono infatti con le sensazioni corporee percepite. Inoltre, essi mostrano un impoverimento del pensiero simbolico e una notevole difficoltà anche nell’identificazione delle emozioni altrui. Attualmente, inoltre, l’alessitimia è riconosciuta come uno dei fattori di rischio aspecifici per numerosi disturbi fisici - tra i quali coronaropatie, ipertensione, disturbi gastrointestinali - e psicologici, come anoressia e bulimia nervosa, depressione e disturbi d’ansia.
Alessitimia e HIV: lo studio
Il campione preso in considerazione da tutti gli studi analizzati (14) ha un’età media tra i 35 e i 47 anni ed è prevalentemente di genere maschile. La prevalenza dell’alessitimia tra le persone che vivono con HIV oscilla tra il 10% e il 25%. Inoltre, da queste ricerche emerge che l’alessitimia è associata alla gravità della malattia e all’aderenza alla terapia antiretrovirale. Questa difficoltà nella regolazione delle emozioni sembra essere implicata sia nei disturbi cardiovascolari sia nel deterioramento cognitivo in comorbidità con l’infezione da HIV. Nello specifico, i pazienti con elevate difficoltà nella regolazione delle proprie emozioni tendono ad essere meno aderenti alla terapia, col rischio di una maggiore resistenza farmacologica e una ricaduta negativa sui livelli di viremia.
Questi pazienti tendono ad avere anche maggiori difficoltà nelle relazioni interpersonali, difficoltà che possono avere ripercussioni sulla relazione medico-paziente e che possono sfociare in una maggiore tendenza ad evitare l’uso delle relazioni sociali come risorsa personale per affrontare una condizione medica cronica. Infine, elevati livelli di alessitimia sembrano aumentare il rischio di problemi cardiovascolari (come diabete e ipertensione) e predire alcune disfunzioni neuropsicologiche (peggiore attenzione, memoria di lavoro, organizzazione visuo-spaziale) in pazienti con HIV.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)