Asti: slot machine spente a orari fissi
Ad Asti slot machine spente a orari fissi
Un freno al gioco d’azzardo: il Comune di Asti è tra i primi in Piemonte ad aver adottato l’ordinanza che regolamenta gli orari per le «macchinette».
L’ordinanza
In base alla nuova legge regionale approvata nel maggio scorso, spetta ai sindaci individuare almeno 3 ore al giorno di spegnimento delle «macchinette» durante gli orari di apertura degli esercizi, bar, tabaccherie e circoli. L’ordinanza emessa dal sindaco Brignolo prevede 4 ore di «stop»: dalle 7,30 alle 8,30; dalle 13 alle 14,30 e dalle 18,30 alle 20. Durante questi orari, la disattivazione deve avvenire «con interruzione dell’alimentazione elettrica».
«La scelta degli orari – spiegano il sindaco Brignolo e l’assessore Marta Parodi – è dettata dalla volontà di proteggere soprattutto i ragazzi nelle ore più vicine a entrata e uscita da scuola, e prima di sera». La scelta dei tempi di «stop» ha tenuto conto di diversi aspetti: «Prima di tutto la necessità di ridurre l’accessibilità al gioco senza eccedere nel proibizionismo, per evitare di spingere gli utenti verso forme di gioco clandestino ancor più pericolose – precisano - Al tempo stesso, abbiamo tenuto in considerazione le difficoltà di molti esercizi commerciali, bar e tabaccherie, che in questo momento di crisi sopravvivono anche perché hanno le macchinette».
Recependo la disciplina regionale, l’ordinanza prevede anche «l’obbligo di esporre gli orari di attività dell’esercizio e di funzionamento degli apparecchi con cartelli ben visibili all’interno e all’esterno del locale». Previsto anche l’obbligo di esporre materiale informativo sui rischi legati al gioco e sui servizi di assistenza presenti sul territorio (il materiale informativo sarà disponibile a breve, preparato dalla Regione).
Ludopatia
Fenomeno in crescita anche nell’Astigiano, il mercato di scommesse e slot ha un giro d’affari stimato in 190 milioni di euro (5 miliardi in Piemonte). Secondo i dati diffusi dall’Asl di Asti, quando il gioco diventa patologico «si possono spendere dai 1.600 ai 2.700 euro al mese». E sono sempre più gli astigiani soggetti alla ludopatia seguiti in percorsi di cura, terapia e recupero: 53 persone in carico al Dipartimento dipendenze dell’Asl nel 2011, 81 nel 2015, già oltre 50 quest’anno
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)