Considerazioni sul GAP
Considerazioni sul GAP
Officine Scienza è un'associazione di promozione sociale che si occupa della divulgazione della cultura scientifica,
soprattutto quella legata alla matematica e alla fisica, nata nel febbraio 2008 a Torino su iniziativa di Diego Rizzuto,
fisico, e Paolo Canova, matematico, e che si sta impegnando in alcuni progetti di base, sui quali Nuovasocietà ha chiesto
informazioni.
Il vostro scopo è quindi quello di divulgare la scienza?
Certo, i nostri interlocutori principali sono i ragazzi dalle elementari alle superiori, con i quali abbiamo sperimentato
varie forme di comunicazione, come le mostre interattive, la conferenza spettacolo, gli spettacoli teatrali, raccogliendo
sempre grandi consensi. Pensiamo che la matematica e la fisica vengano sempre penalizzate da una cattiva comunicazione, e
che, se raccontate nel modo giusto possano davvero appassionare, come ci ha insegnato la nostra esperienza. Ci rifacciamo ad
uno stile anglosassone di comunicazione scientifica: siamo in 40 soci, ognuno cerca di aiutare come può.
Su quale territorio siete attivi?
Ci muoviamo essenzialmente sul territorio piemontese, tra le nostre ultime partecipazioni c'è stata quella ad Esof 2010, il
forum scientifico ai primi di luglio qui a Torino. Seguiamo anche il Festival della scienza a Genova, eravamo giù l'anno
scorso e ci ritorneremo quest'anno, dal 29 ottobre al 7 novembre.
Quali sono i vostri progetti fissi, quelli a cui tenete di più e che state seguendo in questo periodo?
Il nostro primo progetto in assoluto è stato uno spettacolo teatrale sulla figura di Richard Feynman, fisico statunitense del
Novecento, figura assolutamente interessante e innovativa. Vinse nel 1965 il Nobel per la fisica per la teoria quantistica
sui Qcd, ma era curioso a 360°, avrebbe potuto diventare un biologo, un medico, un chimico, uno storico, un letterato. Negli
Stati Uniti è più popolare di Einstein, soprattutto quando andò nel 1985 in televisione a spiegare con semplici parole al
popolo americano la tragedia dello Shuttle esploso in volo. L'altro nostro progetto è Fate il nostro gioco, uno studio del
mondo del gioco d'azzardo visto alla luce della matematica delle probabilità, che ci sta portando molto successo, e che ci ha
permesso di iniziare una collaborazione con le Asl 2 e 3 di Torino per combattere la dipendenza da gioco.
In che termini si pone oggi la dipendenza da gioco d'azzardo?
È un gravissimo problema di cui si parla poco: mentre sulla dipendenza da droga o da alcool ci sono campagne e prevenzione,
su quella da gioco d'azzardo nessuno dice niente. Nonostante la crisi economica il volume d'affari del gioco cresce di anno
in anno, nel 2009 è stato di 53 miliardi di euro: abbiamo partecipato a diversi incontri con le Asl con persone malate che
chiedono aiuto, hanno tutte in comune un basso livello culturale, non sociale, perché c'è tra di loro dall'operaio
all'imprenditore, dalla signora bene alla commessa e la dipendenza comincia con una grossa vincita. Noi usiamo la matematica
come prevenzione, per ispessire il cuscinetto culturale e aiutare a capire i meccanismi alla base dei giochi, dal Gratta e
Vinci al Winforlife. Il principio che vogliamo dimostrare è che giocando comunque si perde, non in una serata magari, ma
andando avanti si perde comunque una parte di quello che si era giocato.
Qualche storia da raccontare sui giochi che vanno per la maggiore?
Partiamo da Winforlife, il gioco introdotto per finanziare la ricostruzione in Abruzzo: quindici volte al giorno vengono
estratte 10 palline da 20, con 10 possibili combinazioni di numeri, su varie città. Uno gioca dieci numeri e succede questo:
perdi solo se fai 4 o 5 o 6. La gente pensa che si vinca 8 volte su 11, peccato che le probabilità maggiori siano proprio di
fare i numeri perdenti. Con 7 e 3 ti riprendi i soldi della giocata, con 8 e 2 vinci 10 euro, con 9 e 1 vinci 100 euro, con 0
e 10 vinci 10mila euro. Per vincere il vitalizio, 6000 euro al mese per vent'anni devi oltre a fare dieci indovinare
l'undicesimo numero: ma c'è ancora una cosa da dire, si dice fino a 6000 euro, perché può succedere anche che se ci sono più
vincitori il vitalizio vada diviso. Il 13 marzo del 2009 alle 19 uscì la decina 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10, che ha le stesse
probabilità di vincere delle altre: furono in 59 persone a indovinarla con il numerone, ed ognuno di loro vinse un vitalizio
di 67,80 euro al mese!
Per i Gratta & Vinci il problema è semplice: occorre capire quanti ne vengono stampati e quanti contengono la vincita
massima, 500mila euro: in Portogallo, ad esempio, è tutto indicato sul retro, da noi abbiamo scoperto che vengono stampati
una media di 30 milioni di biglietti, ciascuno di 15 cm: se li mettessimo vicini coprirebbero la distanza tra Napoli e Capo
Nord. Ma quanti sono i biglietti vincenti? Cinque, quindi le probabilità sono un po' bassine.
Ci preoccupiamo anche di smontare alcuni pregiudizi sul gioco, come quello dei numeri ritardatari al lotto, che se non escono
da tempo è più probabile allora che usciranno, cosa non vera, o quello sul fatto che ci siano sestine che escono di più al
black jack, tutte hanno la stessa probabilità di uscire, o che sia più facile vincere in una certa ricevitoria dove si è
vinto in passato, solo perché la gente ci va di più. Non vogliamo comunque demonizzare il gioco in sé, ma farne vedere gli
aspetti deleteri, e creare soprattutto dei giocatori consapevoli, così come bisogna creare dei bevitori consapevoli. E per
fare questo usiamo la nostra passione per la scienza.