Contro il gioco d’azzardo patologico l’unica mossa vincente è chiedere aiuto
Il neurologo: «Contro il gioco d’azzardo patologico l’unica mossa vincente è chiedere aiuto»
Massimo Baruchello, del Dipartimento di patologia delle dipendenze dell’Asl Torino 5: spero che la Regione non cambi la legge sulle slot
Guai a sottovalutare «il gioco d’azzardo patologico» dice Massimo Baruchello, 58 anni, neurologo con perfezionamento in psicopatologia forense, del Dipartimento di patologia delle dipendenze dell’Asl Torino 5. Perché è infido, come tutte le dipendenze.
Dottor Baruchello, cos’è la ludopatia?
«Quello è un termine un po’ giornalistico, in realtà si chiama gioco d’azzardo patologico, gap, mutuato dall’inglese gambling: è un tipo di dipendenza, senza sostanze».
Un vizio che abbiamo copiato dagli States?
«L’America, con tutti i casinò, fu la patria del gioco d’azzardo, e quindi là sono partiti prima di noi a fare i conti con questo problema. Ma adesso, purtroppo, anche qui la situazione è peggiorata, drasticamente, con la diffusione di slot e videolottery».
Rimedi?
«In Piemonte è stata fatta una legge, molto discussa, che cerca di limitare le macchinette e il loro orario di utilizzo e che, tra l’altre cose, fa in modo che le banche siano distanti da luoghi di gioco».
Morale?
«Ha dato degli ottimi risultati, ma pare che ora qualcuno la voglia modificare».
Lei che ne dice?
«Spero proprio di no. Siamo una delle poche regioni in cui il fenomeno è calato».
Come si può curare il gioco d’azzardo patologico?
«Non ci sono delle terapie sicure, non è che io le do una pastiglia e lei smette di giocare. E allora ci possono essere interventi di terapia cognitivo comportamentale: di tipo psicologico, insomma».
Cosa di combatte?
«Il classico errore cognitivo: continuo a giocare, così cerco di riguadagnare le perdite. Oppure, l’idea che ci siano delle formule magiche per vincere. Bisogna tenere presente che le videolottery sono fatte, con il consulto di esperti, per indurre dipendenza».
(...omissis...)
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(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)