Dipartimento Politiche Antidroga: lanciato l'allarme per il GAP
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Il Dipartimento Politiche Antidroga lancia l'allarme: ''Troppa pubblicita' intorno al gioco d'azzardo, ci vuole un atteggiamento piu' prudente e misurato da parte di tutte le varie aziende che promuovono queste varie forme di gioco''.
Secondo il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche per la famiglia, al contrasto delle tossicodipendenze e al servizio civile, Carlo Giovanardi, ''buona parte della popolazione si avvicina in maniera sempre piu' preoccupante verso quello che all'inizio sembra solo un passatempo, ma che si rivela sempre piu' spesso una trappola psicologica dalla quale diventa difficile staccarsi''.
I dati, prosegue Giovanardi, ''testimoniano come ai centri di cura rivolgano sempre piu' spesso, molti giovani e anziani caduti nella 'dipendenza', il cosiddetto 'gambling patologico'; l'impossibilita', cioe', di staccarsi dalla routine dell'azzardo, che inevitabilmente porta ad un consumo di energie, spesso anche alla dilapidazione di patrimoni, con conseguenti ricadute negative familiari e sociali. Giocare - ce lo insegnano i bambini - fa bene, ma giocare d'azzardo non e' la stessa cosa''.
Gli fa eco il Capo Dipartimento Giovanni Serpelloni: ''Si possono innescare processi mentali di dipendenza che sono similari a coloro che fanno uso di sostanze stupefacenti; in alcune persone particolarmente vulnerabili, il cervello viene sollecitato al punto da non riuscire piu' a governare i comportamenti''.Ecco dunque perche' le pubblicita', sul gioco, cosi' come sono oggi concepite, e oramai troppo insistenti, ''possono essere pericolose: danno l'idea di un semplice passatempo, per di piu' ipoteticamente remunerativo stando poi al calcolo delle basse probabilita' di vincere. La realta', purtroppo a volte e' ben diversa''.Poco convincenti, denuncia infine il Dpa, ''anche le ultime campagne di comunicazione attuate dalle aziende sia pubbliche che private per mitigare le eventuali critiche che varie associazioni hanno piu' volte mosso. Contestualmente allo slogan 'gioca responsabile' si ripropongono infatti stimoli e comportamenti che incitano al troppo gioco, proponendo modelli comportamentali che tutto sono tranne che 'responsabili'''.