GAP: alcuni fattori di rischio
GAP: alcuni fattori di rischio
La valutazione di questi soggetti ha permesso di identificare, almeno in via teorica, tre fattori in grado di favorire lo
sviluppo del disturbo del gioco d'azzardo.
Il primo fattore si fonda sulla constatazione di un numero elevato di eventi di abbandono che il futuro giocatore ha subito
nell'infanzia e nella prima adolescenza, come ad esempio:
morte o grave patologia di un genitore;
separazione o divorzio dei genitori;
trasferimento per anni nella casa di parenti (nonni o zii) per motivi socio-economici dei genitori;
trasferimenti ripetuti in città o nazioni diverse;
scarsa empatia nelle risposte emotive genitoriali;
precoci adultizzazioni;
abusi psico-fisici
Tali eventi, uniti, probabilmente, a fattori genetici responsabili dello sviluppo di reazioni depressive di fronte a episodi
di perdita (temperamento depressivo), conducono a deficit nel processo di strutturazione del Sé, il quale a sua volta sembra
essere responsabile dello sviluppo di condotte di dipendenza. Un altro significativo fattore di rischio sembra essere inoltre
uno stretto rapporto di parentela con soggetti che abbiano sofferto del medesimo disturbo del Gioco D'azzardo Patologico.
Il secondo fattore sembra essere l'evidente coinvolgimento della dimensione "impulsività" nell'ambito del disturbo del gioco
d'azzardo, in accordo con la recente letteratura:
il suo ruolo nella richiesta di gratificazione immediata senza valutazione del rischio-danno correlato;
l'influenza dell'intensità di questa dimensione nella severità clinica del quadro e nella facilità di ricadute;
l'elevata co-morbilità con l'Abuso di sostanze e con l'elevata incidenza di tentativi suicidari, dinamiche entrambe
fortemente correlate al discontrollo degli impulsi;
i buoni risultati ottenuti con la somministrazione di farmaci la cui ratio è basata sull'attenuazione del discontrollo
impulsivo (per esempio, SSRI, antipsicotici atipici, nuovi antiepilettici);
la possibilità offerta, al momento attuale, dall'impulsività di rappresentare una "cerniera dimensionale" logica tra i vari
spettri psicopatologici.
Il terzo fattore sembra essere determinato da una serie di caratteristiche soggettive di "tipo", come è stato possibile
evidenziare frequentemente nel giocatore, come ad esempio:
l'apparente insensibilità alle crescenti perdite;
la scarsa tolleranza allo stress e all'ansia;
la difficoltà nell'apprendere dall'esperienza;
l'incapacità di anticipare le conseguenze e di inibire le risposte;
l'affettività labile;
le capacità di pianificazione deficitarie;
i sentimenti di inadeguatezza e inferiorità;
le relazioni interpersonali superficiali.
Molti autori hanno, nei diversi studi, interpretato questi elementi come derivanti da una insufficiente capacità attentiva
complessa, probabilmente conseguente ad un disturbo legato ad un deficit di attenzione con iperattività (ADHD),
nell'infanzia.