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Gioco d’azzardo, Nomisma: Necessità di un monitoraggio costante del fenomeno

Gioco d’azzardo, Nomisma: Necessità di un monitoraggio costante del fenomeno

Osservatorio gioco d’azzardo, Nomisma: “Necessità di un monitoraggio costante del fenomeno”

 

Nomisma e l’Osservatorio del gioco d’azzardo pubblicano i numeri del 2021 e sollecitano maggiori attività di prevenzione al fenomeno compulsivo

“Il gioco d’azzardo, secondo l’ordinamento penale italiano, è una tipologia di gioco nel quale ricorre il fine di lucro e la vincita o perdita è completamente o quasi aleatoria. Esso consiste nello scommettere beni, perlopiù denaro, sull’esito di un evento futuro: per tradizione le quote si pagano in contanti!.

“Questo evento può verificarsi nell’ambito di un gioco di società come la roulette o di una gara, come le corse dei cavalli, ma in linea di principio qualsiasi attività che presenti incertezza sul risultato finale si presta a scommesse a scopo di lucro e quindi può essere oggetto di gioco d’azzardo”.

Questa è una sintesi giuridica di come il gioco d’azzardo viene definito in Italia. Chi usa tentare la fortuna con il Gratta e Vinci o simili quindi, non si può ritenere esentato dalla definizione. Ovviamente, esistono forme patologiche, che sono vere e proprie malattie psicologiche, da cui il giocatore occasionale può sentirsi sollevato. Ma chi entra nel circolo vizioso dello spendere soldi per guadagnarne di più, dovrebbe ricordare la regola d’oro per cui “il banco vince sempre”. E non è da sottovalutare.

“Nel 2020 il volume complessivo di gioco ha raggiunto gli 88,38 miliardi di euro. Una cifra che corrisponde al reddito medio mensile di 51,1 milioni di italiani. Le vincite ammontano a 75,36 miliardi di euro, con una perdita netta di 13,02 mld. Questa statistica di Nomisma ne è la conferma.

Ovviamente, più le somme in ballo sono alte e minore è la probabilità di vincita. Il gioco d’azzardo per questo viaggia sempre su un limite: l’eventualità, anche remota, di poter cambiare la propria vita in un attimo è di grande attrazione. Anche per motivi psicologici. I giocatori patologici e seriali potranno testimoniare come l’adrenalina nell’attesa del risultato crea molta più eccitazione della vincita stessa, e questo porta a giocare sempre di più.

Se non intervenisse questo fattore alla prima perdita seria un giocatore desisterebbe dal proprio intento, ma è proprio l’ansia del riscatto a farlo ripiombare nel vortice del gioco compulsivo.

L’Osservatorio Gioco d’azzardo 2021, in collaborazione con Nomisma e BPER Banca, ha presentato a Bergamo i dati sul gioco d’azzardo per il 2020 in occasione dell’evento “Dall’analisi dei dati alle azioni concrete per il territorio”.

L’Osservatorio Nomisma, come riportato in un comunicato stampa del 7 dicembre 2021, dopo aver raccolto i numeri generali, ha focalizzato l’indagine su 2 fasce d’età: 14-19 anni ed over 65.

Dai dati è emerso che anche se la fascia che spende di più è tra i 25 ed i 34 anni, nelle fasce monitorate il fenomeno è in netto aumento, per cui è necessario un maggior monitoraggio, per poter di conseguenza implementare misure di prevenzione coerenti all’entità del fenomeno dannoso.

Nel primo caso perché tra i 14 ed i 19 anni il rischio è di azioni solo parzialmente consapevoli, che possono portare a conseguenze più gravi del previsto; nel secondo caso, over 65, la cosiddetta età della saggezza, rischiare un patrimonio per il gioco ha difficili possibilità di recupero.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: https://www.consumatore.com/2021/12/20/gioco-azzardo-monitoraggio-nomisma/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)