I giovani e l’azzardo: consapevoli dei rischi ma disposti a provare
I giovani e l’azzardo: consapevoli dei rischi ma disposti a provare
Indagine su duemila studenti di 12-14 anni: l’11% del campione dichiara di aver già avuto un’esperienza di gioco d’azzardo online (da solo o con amici) e la percentuale
sale al 13% se ci si riferisce solo ai maschi e ha un picco del 13,5% al Sud
di Maurizio Tucci
Uno degli “effetti collaterali” della sempre più massiccia permanenza in rete degli adolescenti è un pericoloso percorso di avvicinamento al gioco d’azzardo online, ormai legale (per gli adulti). Il fenomeno, la cui ampiezza ha già raggiunto livelli preoccupanti tra i giovani adulti, inizia a sedurre anche i giovanissimi. E proprio per monitorare il fenomeno, la Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza, l’Associazione Laboratorio Adolescenza e l’Associazione Vela e Salute Onlus di Lecce hanno realizzato, nel corso dell’anno scolastico appena concluso, una indagine nazionale su un campione di 2mila studenti di terza media (età 12-14 anni). Dall’indagine emerge che l’11% del campione dichiara di aver già avuto un’esperienza di gioco d’azzardo online (da solo o con amici) e la percentuale sale al 13% se ci si riferisce solo ai maschi e ha un picco del 13,5% al Sud. A questo si aggiunge che il 21% pensa comunque di avere, prima o poi, un’esperienza di questo tipo e un ulteriore 19% non si esprime né per il sì, né per il no.
Giocatori d’azzardo in erba
Non esistono dunque filtri e controlli per assicurarsi che i frequentatori di questi siti siano effettivamente maggiorenni? Generalmente al momento di qualunque transizione economica (in dare o in avere) sono richieste credenziali che un minorenne, a meno che non abbia libero accesso ai documenti e a una carta di credito dei genitori, non può fornire (ma ci può sempre essere un maggiorenne, nel gruppo, a fare da apripista). Viceversa, per entrare e avere un’esperienza di gioco (con fiches d’ingresso regalate dal gestore) basta una “autocertificazione” effettuata spuntando la casella “sono maggiorenne”. «Anche se l’esperienza non dovesse avere implicazioni economiche resta comunque dannosa per un adolescente - mette in guardia Fulvio Scaparro, psicoterapeuta dell’infanzia e dell’adolescenza -, perché gli consente di vivere un ambiente e un tipo di emozione che non a caso la legge prevede di impedirgli. E il bonus di accesso non è altro che la pastura che si da ai pesci per attirarli, prima di fissare l’esca all’amo. Fuori dalla metafora, in questo modo si creano tutte le condizioni per creare un giocatore d’azzardo in erba che, verosimilmente, appena ne avrà l’occasione (o l’età) sarà già pronto ad abboccare».
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.corriere.it/salute/pediatria/16_luglio_14/i-giovani-l-azzardo-consapevoli-rischi-ma-disposti-provare-2d4ec378-49a8-11e6-8c21-6254c90f07ee.shtml
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)