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Il gioco d’azzardo problematico: una rassegna internazionale

Il gioco d’azzardo problematico: una rassegna internazionale

Il gioco d’azzardo problematico: una rassegna internazionale

Le tendenze europee e mondiali dal 2000 al 2015

 

Per la gran parte delle persone il gioco d’azzardo rappresenta una attività ricreativa senza conseguenze, ma per una minoranza non trascurabile gli effetti del gioco sono particolarmente negativi. Pertanto l’espansione del gioco legalizzato in tutto il mondo viene da tempo considerata una importante questione di salute pubblica, come dimostrato dal numero crescente di coloro che richiedono aiuto. Le preoccupazioni suscitate dal diffondersi del gioco problematico hanno incoraggiato diversi studi epidemiologici per fare luce sulla prevalenza e l’incidenza del fenomeno, fornendo strumenti ai decisori per intervenire con politiche in grado di mitigarne la criticità.

Secondo un recentissima rassegna delle survey nazionali condotte sulla popolazione generale tra il 2000 e il 2015 (Calado e Griffiths 2016), la maggioranza degli individui ha giocato nel corso della propria esistenza e il numero dei giocatori supera quello dei non giocatori.

Da un punto di vista metodologico, la maggior parte degli studi è ricorsa a interviste telefoniche o in presenza. Oltre alle debolezze classiche legate a questo tipo di approccio (affidabilità o meno della memoria e desiderabilità sociale delle risposte), da segnalare le discrepanze dovute ai diversi strumenti di screening utilizzati (Sogs, Pgsi e strumenti basati sul Dsm). Inoltre, mettendo tra parentesi le differenze nella qualità del dato tra le varie ricerche nazionali, è abbastanza evidente che diversi frame temporali (lifetime oppure comportamento di gioco nell’ultimo anno) sono suscettibili di generare tassi diversi di gioco problematico.

A prescindere da tali criticità, è stato osservato che la prevalenza lifetime nel mondo oscilla tra lo 0,7 e il 6,5%, mentre se ci si sofferma sul gioco nell’ultimo anno varia tra lo 0.12 e il 5,8%.

Esaminando la tendenza europea, si nota che il tasso di gioco problematico rimane stabile in molti paesi che hanno condotto più di una survey nazionale sul gambling e, sebbene vi siano scostamenti talvolta anche significativi per quando riguarda i tassi di prevalenza, in gran parte dei paesi europei i dati confermato che comportamenti disfunzionali di gioco sono più ricorrenti tra i maschi, tra i soggetti single o divorziati, tra i più giovani, tra coloro che hanno un più basso livello di istruzione, tra gli appartenenti a minoranze etniche e tra gli individui disoccupati e con un basso livello di reddito. Le tipologie di gioco più popolari risultano le lotterie tradizionali e quelle istantanee, le scommesse sportive e le ‘slot machine’, le quali, insieme ai giochi online, sono maggiormente associate al gioco problematico.

(...omissis...)

 

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.federserd.it/newsletter/files/articoli/1/rassegna%20internazionale.pdf

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)